Esecutivo con pochi membri, enfasi particolare sui dicasteri sociali e su quelli economici per far fronte alla crisi umanitaria e sostenere le trattattive con i partner europei. Sono queste le caratteristiche salienti del nuovo governo greco, che ha prestato giuramento ieri alle 18 ora locale.

Il premier Alexis Tsipras non perde tempo. Dopo l’ accordo di Syriza con i Greci indipendenti (Anel), il partito di destra anti-memorandum, per ottenere la maggioranza assoluta e il giuramento civile di Tsipras, lunedi sera, ieri il premier greco ha presentato il suo dream-team, ovvero le persone che da oggi sono chiamate a realizzare il «programma di Salonicco» di Syriza.

Sono quattro i superministeri

Fra le novita introdotte – che nessun premier precedente ha avuto il coraggio di realizzare -, la riduzione drastica del numero dei dicasteri, che saranno dieci. Quattro sono i super-ministeri: degli Interni (che avra inoltre competenze sulla riforma amministrativa, sull’ordine pubblico e sulla questione Macedonia-Tracia); dell’Economia (che includera le competenze prima assegnate ai dicasteri delle infrastrutture, della marina mercantile e del turismo); della Ristrutturazione produttiva, Ambiente ed Energia; della Cultura, Istruzione e Affari religiosi. Indicativo degli intenti di Tsipras è il cambiamento di nomi di alcuni ministeri (ministero del Lavoro e Solidarieta sociale, ministero dei Diritti umani, della Trasparenza e dell’Anti-corruzione) e la creazione di nuove segreterie (per le Migrazioni).

Yannis Dragasakis, responsabile finora della politica economica del Syriza, nominato vice-presidente del consiglio dei ministri, ex-comunista, sarà l’uomo che coordinerà le trattattive di Atene con i partner europei. Al suo fianco il nuovo ministro delle Finanze, Yannis Varoufakis, professore di economia all’Universita di Atene e in Texas, il ministro dell’Economia, Yannis Stathakis, anche lui professore di politica economica, il nuovo ministro degli Esteri, Nikos Kotzias e l’ex eurodeputato Nikos Chountis, vice ministro degli Esteri, saranno le persone che dovranno trattare con i creditori internazionali.

Il leader di Anel, Panos Kamenos è il nuovo ministro della Difesa; il leader della corrente del Syriza, Aristero revma (Corrente di sinistra), Panos Lafazanis è stato nominato ministro della Ristrutturazione produttiva, Ambiente ed Energia, mentre Tsipras ha nominato dodici tra ministri e sottosegretari che sono extraparlamentari e provengono dall’area del centro-sinistra e degli ecologisti.

Yannis Varoufakis, che aveva preannunciato la sua nomina sul suo blog fin da ieri mattina, ha detto che «le trattattive con i creditori internazionali sono già cominciate», senza specificare in che modo. Domani arrivano ad Atene il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem e il presidente del parlamento europeo Martin Schulz per incontrare il neo premier Alexis Tsipras. Si tratta della prima visita di alti dirigenti europei nella capitale greca e a sentire fonti di Syriza, il politico tedesco viene ad Atene per conoscere in prima persona le posizioni del governo greco e informare Angela Merkel venerdì prossimo.

Una «grande responsabilità»

La cancelliera tedesca in un comunicato di congratulazioni al premier greco, mandato con un ritardo di 24 ore, scrive tra l’altro che «Lei entra in carica in un momento difficile nel quale assume una grande responsabilità (…). Spero che la collaborazione con lei possa confermare e approfondire la tradizionalmente buona e profonda amicizia fra i nostri popoli».

Subito dopo il giuramento al Palazzo presidenziale, il ministro degli Esteri Nikos Kotzias ha espresso il dissenso di Atene per il linguaggio duro usato dai «28» nei confronti di Mosca per gli aiuti militari agli autonomisti dell’Ucraina.

Intanto continuano le polemiche tra Syriza e Nea Dimokratia per l’assenza del ex premier conservatore, Antonis Samaras, al Megaro Maximou, sede del governo nel momento in cui Alexis Tsipras si e presentato lunedì sera per il passaggio di consegne. Media locali vicini al Nea Dimokratia fanno notare la grande gaffe di Samaras, «il quale ha avuto poco rispetto, dimostrando una scarsa cultura poltica».

Ieri i ministri e i segretari di Anel «hanno prestato giuramento religioso, mentre quelli di Syriza per la prima volta nella storia dello stato neo-ellenico, dove la presenza della chiesa ortodossa è forte, hanno prestato giuramento in modo laico, alcuni vestiti in stile casual.

Stavros Teodorakis, leader del partito To Potami (Il Fiume, centro-sinistra), contrario alla collaborazione tra la sinistra radicale e la destra nazionalista in chiave anti-memorandum, intende aiutare il governo a condizione che le sue scelte non saranno in contrasto con le posizioni della Grecia nell’Ue. Fa sapere anche che parteciperebbe a una squadra nazionale per le trattattive con i creditori in base a un progetto concreto