Più ci si avvicina alla data delle elezioni americane e più, insieme a scandali e accuse al veleno, si spreca l’utilizzo di ogni minimo particolare in chiave elettorale.

Dopo lo scambio di accuse a distanza tra Trump e Hillary riguardo la propria salute, ieri il dottor Harold Bornestein, medico personale di Donald Trump, ha ammesso di aver un po’ esagerato nello scrivere il certificato sull’ottimo stato di salute del suo paziente, in cui non ha esitato ad affermare che se il 70enne candidato repubblicano – che potrà diventare il presidente eletto più vecchio della storia americana – sarebbe «la persona più in salute mai arrivata alla Casa Bianca».

Si è trattato dunque di una «iperbole» nello stile che ormai abbiamo conosciuto di «The Donald» che nei mesi scorsi ha provocato più volte l’ironia di democratici e colleghi medici. E forse per questo il dottore del Lenox Hill Hospital ha voluto sfruttare un’intervista con la Nbc per fare ammenda, ammettendo di aver scritto la lettera «in cinque minuti» senza rileggerla mentre la limousine della campagna di Trump aspettava la lettera per pubblicarla.

Grandi manovre ovunque: ieri Hillary è andata nella sede del’Fbi di White Plains a New York per partecipare al suo primo briefing sulla sicurezza nazionale da candidata presidente.