Con un combattuto 9,42 per centro Luca Pastorino porta il laboratorio di Rete a sinistra in Regione Liguria. Ma non sarà il sindaco di Bogliasco a sedere sui banchi di via Fieschi, bensì il suo omonimo e sindacalista Cgil Gianni Pastorino.

Per il deputato ex Pd, uscito dal partito poco prima del suo amico Pippo Civati, comincia da domani, proprio grazie al risultato ligure, il percorso che potrebbe portare alla nascita di un nuovo soggetto politico nazionale a sinistra del Pd.

Pastorino, Raffaella Paita l’accusa di aver fatto perdere il Pd.

Paita ha fatto una dichiarazione poco lucida come al solito, in linea con tante che ha fatto in questo periodo, dando la colpa agli altri. Invito lei e Renzi a fare una riflessione profonda su quello che è stato, sull’evoluzione di questa candidatura prima e dopo le primarie, perché la realtà dei fatti è che le persone si sono trovate di fronte a un Pd che voleva fare un’alleanza con la destra per prendere voti e invece non ha sfondato a destra e ha perso voti a sinistra.

Quindi non siete la sinistra tafazzista?

Se anche io non fossi uscito dal Pd, Paita avrebbe perso comunque. Noi abbiamo portato a votare quasi 60mila persone molte delle quali, senza di noi, sicuramente non sarebbero andate alle urne.

A proposito di Grillo, non è che rischia di essere lui in Italia il nuovo Siryza o il nuovo Podemos?

Le caratteristiche ci sono a partire dai temi dell’antieuropeismo ma non solo e una campagna fondata sopratutto sugli attacchi, spesso anche giusti agli avversari. Diciamo che il sentimento di rifiuto della politica tradizionale è molto ampio. Non so se il modello sia proprio lo stesso di Podemos ma una base comune c’è.

Il 10% sfiorato è sufficiente per far partire da qui un nuovo soggetto politico?

Ho sempre detto che un nostro buon risultato avrebbe fatto riflettere molti sulla prospettiva di creare qualcosa di nuovo. Lo ribadisco, il nostro quasi 10 percento è molto buono e la riflessione mi pare si sia già aperta, anche alla luce del pessimo risultato del Pd, un risultato molto peggiore di quelli che ottenne Bersani. Si apre quindi l’opportunità di costruire qualcosa di nuovo che non sia la sommatoria di esperienze diverse e sia aderente alla realtà.

Soddisfatto del risultato?

Potevamo fare un pochino meglio. Mi aspettavo un po’ di più in certe zone della provincia, però il fatto che l’M5S sia cresciuto molto probabilmente ci ha asciugato un po’ in certe zone ma il risultato rimane molto buono. Personalmente sono molto felice del 43% che ho preso a Bogliasco e di questo voglio ringraziare i miei concittadini che hanno apprezzato una certa linearità di comportamento.

Il modello di governo Burlando è definitivamente tramontato?

Direi di sì. Lo dice questo risultato clamoroso. La prima chiave di lettura di queste elezioni regionali è che il partito democratico rispetto alle Europee ha perso venti punti. Quindi invito Burlando e sopratutto Paita, anziché continuare a a rilasciare dichiarazioni maldestre, a riflettere su questo numero.

Quali responsabilità per il Pd genovese e ligure?

Il Pd regionale e genovese ha sbagliato tutto. Dall’elezione di Lunardon a segretario regionale alla candidatura di Paita si sono creati due percorsi paralleli che non si parlavano. Da un lato c’erano coloro che hanno candidato Paita, dall’altro la segreteria provinciale e regionale che andava per conto proprio e da cui è anche nata la candidatura di Cofferati, mentre sull’altra sponda veniva imposto e sancito anche da alcuni ministri di costruire alleanze con la destra. Insomma un contesto che spiega il risultato che hanno ottenuto oggi.