Alexis Tsipras incontra oggi i leader degli altri partiti greci, ad eccezione, ovviamente, di Alba Dorata e dei comunisti del Kke, che non prendono mai parte, per scelta, a incontri di questo tipo.

«Non sarà una riunione dove verranno prese decisioni definitive, si tratta di una procedura per arrivare ad affrontare insieme questioni di fondamentale importanza», ha detto al manifesto il presidente greco Prokopis Pavlòpulos, al termine della sua visita ufficiale di due giorni in Italia.

I punti dell’agenda, tuttavia, sono di strettissima attualità e giocheranno un ruolo determinante negli sviluppi politici ellenici del prossimo futuro.

Si tratta della gestione dell’emergenza profughi, della riforma della costituzione e infine – una questione molto sentita da tutte le famiglie greche – della riforma delle pensioni. Tsipras, sulla stessa lunghezza d’onda del presidente ellenico, fa sapere che ci si incontra per dialogare, anche se non si parte dalle stesse posizioni. Ma la presidente dei socialisti del Pasok, Fofi Jennimatà risponde che non intende discutere della riforma delle pensioni, mentre il presidente pro tempore di Nuova Democrazia (l’elezione del nuovo leader del centrodestra è stata rimandata a metà dicembre) fa sapere che andrà alla riunione solo per spirito istituzionale.

Nel suo incontro con i giornalisti, a Roma, Pavlòpulos tiene, però, a far sapere che «dopo la valutazione positiva arrivata dall’ultimo eurogruppo, l’obiettivo della Grecia è riuscire a stabilizzare ulteriormente il proprio cammino».

E gli appuntamenti imminenti più importanti sono due: la ricapitalizzazione delle banche elleniche e la ristrutturazione del debito. «Ristrutturazione e non taglio del debito, secondo quanto previsto dal Meccanismo Europeo di Stabilità», sottolinea con forza il presidente greco, costituzionalista, collega e buon amico di Stefano Rodotà, presente anche lui all’incontro.

«Dobbiamo riuscire a sostenere la domanda, per fare in modo che venga aiutata la ripresa economica nel suo insieme», spiega al manifesto.

Non risparmiando dichiarazioni molto franche riguardo alla Turchia: se per la Grecia la questione dei profughi è «principalmente umanitaria», secondo il presidente ellenico «ci sono fondati sospetti ed elementi che fanno ritenere che le autorità turche potrebbero collaborare con gli scafisti».

Anche perché, aggiunge Prokopis Pavlòpulos, «è noto a tutta l’Europa che la Turchia non controlla seriamente i flussi dei profughi, in modo da poter appurare se si tratti di profughi, appunto, o di terroristi». La Grecia, quindi, chiede con insistenza ad Ankara «di adeguarsi al diritto acquisito comunitario, al diritto scritto e consuetudinario», visto che solo così potrà perseguire il suo obiettivo europeo.

Nella sua visita di due giorni a Roma, il presidente della repubblica ellenica ha incontrato il presidente Mattarella e subito dopo, la presidente della Camera Laura Boldrini. Entrambi, hanno espresso viva solidarietà verso gli sforzi compiuti dal popolo greco per rimanere nell’Eurozona, riconoscendo che sinora il paese ha adempiuto a tutti gli obblighi del compromesso firmato con le istituzioni creditrici.

«Le nostre posizioni coincidono pienamente, la solidarietà di Mattarella e Boldrini mi ha commosso», ha detto Pavlòpulos. Che nei suoi incontri non ha mancato di sottolineare come anche i creditori dovranno riconoscere gli sbagli e le esagerazioni dei programmi imposti alla Grecia, e riuscire a correggerne le storture. Anche perché – e su questo le posizioni dei vertici istituzionali greci sono coincidenti – «se non si salvaguarda lo stato sociale, se non si fanno nuovi investimenti e si insiste con l’austerità, si rimarrà in un vicolo cieco».

Ora la palla passa a Tsipras, che dovrà cercare di proteggere i cittadini più disagiati da una ulteriore riduzione delle pensioni chiesta dai creditori e, al contempo, cercare di rimettere nuovamente in vigore i contratti collettivi di lavoro. Anche perché, tutti gli studi realizzati sinora mostrano che con stipendi sempre più bassi, è impossibile – malgrado qualunque riforma – garantire la sopravvivenza del sistema pensionistico.

La lotta alla corruzione, ai grandi evasori, riuscire a velocizzare i ritmi della giustizia civile sono le ulteriori sfide che attendono il governo di Syriza. Senza cadere nella trappola delle larghe o larghissime intese, che ne annacquerebbero irrimediabilmente il carattere, a livello di diritti civili, sociali, frenando anche qualunque tentativo di redistribuzione del reddito.