Per spiegare come sia possibile che a scegliere un professore di scienza della politica sia una commissione presieduta da un ingegnere, c’è chi si appella alla «fluidodinamica». Ma il caso è realmente «inaudito» nella pur non brillante storia del reclutamento delle università italiane, piena di concorsi truccati in cui il nome del vincitore è risaputo in anticipo, rendendo inutile la commissione.

A bandire il concorso è l’Università degli studi Niccolò Cusano, ateneo telematico «con campus» di Roma, accreditato al Miur e che per questo nel 2015 riceverà regolare finanziamento pubblico. Il «bando di selezione per un posto di ricercatore universitario a tempo determinato per scienza della politica, corso di studio in Relazioni internazionali» è a norma della legge Gelmini ed è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 20 febbraio.

L’unicità del caso però riguarda la composizione della «commissione preposta alla selezione». Se, come premesso, il presidente è l’ingegner Gino Bella, ordinario a Roma Tor Vergata (ingegneria dell’impresa), nessuno degli altri tre componenti è un docente di Scienza della politica (classe Sps/04). La UniCusano ha quindi scientemente rinunciato, come logica e consuetudine vogliono, a chiamare almeno uno delle centinaia di docenti di Scienza della politica presenti in Italia.

Una procedura che ha mandato su tutte le furie la Società italiana di Scienza della politica. Il suo presidente, il professor Grilli di Cortona, ha deciso di scrivere direttamente al rettore della UniCusano Fabio Fortuna denunciando come «la questione appare molto grave dal momento che il principio generale della competenza disciplinare del valutatore rientra nella normale logica di ogni progressione di carriera, oltre che essere affermato dalla normativa e che ogni scelta difforme va a ledere i legittimi interessi dei candidati, che hanno il sacrosanto diritto a essere valutati da commissari competenti rispetto al proprio ambito disciplinare di riferimento».

La lettera si conclude annunciando ricorsi. «La Società ltaliana di Scienza Politica non mancherà di tutelarsi per via giurisdizionale», ricordando come «esistono sentenze che hanno riconosciuto il merito ai ricorrenti, sulla base del fatto che alcuni commissari non avevano la competenza disciplinare per giudicare i candidati». Ma i tempi per rimediare sono strettissimi: la selezione avverrà il 22 aprile.