storia conflittualità

Si apre oggi a Isola Polvese, lago Trasimeno (Perugia), il dodicesimo simposio di storia della conflittualità sociale (14-17 luglio) organizzato dall’associazione «Storie in movimento» come occasione di confronto e discussione che si affianca a «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale».

Non si tratta di un convengo di storici, ma di un laboratorio dal basso unico nel suo genere nel panorama italiano. Completamente autonomo e slegato dal sistema universitario, il simposio è uno spazio aperto, liberamente attraversabile, e rivolto a una generazione di studiosi e militanti che resiste. Resiste alla precarietà di un lavoro intellettuale sempre più svalutato, alla omologazione dell’accademia nel suo decadente isolamento. Anche per questo, il simposio non è uno spazio neutro, ma un terreno di militanza che concepisce la ricerca come messa in discussione della propria identità e dello stato dello cose presenti nella sua storicità.

L’incontro intende mettere in comunicazione «luoghi e soggetti diversi per raggiungere una produzione più articolata del sapere storico» e decostruire le narrazioni del passato «per non ridurre la storia al resoconto scritto delle cose “così come accadute”». Inevitabile conseguenza di quest’impostazione è una ridefinizione della mission della storiografia, sottratta all’erudizione positivistica e restituita alle scienze umane nella loro complessità. Egualmente, il concetto di «politica» si allarga fino ad abbracciare i diversi elementi che compongono il governo delle società, intese come agglomerati di poteri e di centri di resistenza.

Si comincia con dialogo sulla storia della presenza militare e coloniale italiana e sul suo uso pubblico nella costruzione del mito del «bravo italiano», argomento al centro anche del primo dei due eventi denominati Di/visioni (proiezione e discussione di If Only I Were That Warrior di Valerio Ciriaci). Venerdì i lavori proseguono con due dialoghi – uno focalizzato su conflitti religiosi e Islam politico nel mondo musulmano e l’altro sull’esperienza della rivista digitale in inglese «Zapruder World» – per poi assistere al secondo evento-spettacolo, un reading sul Liceo Dante di Firenze.

Sabato mattina saranno discussi i nuovi approcci e le differenti metodologie di ricerca in relazione ad alcune biografie di esponenti socialisti e comunisti italiani (Vite di classe. Profili di dirigenti del movimento operaio italiano tra politica e società), mentre il pomeriggio sarà riservato alla storia dell’attivismo digitale, centrando l’attenzione – con un apposito workshop – al caso Indymedia Italia.

L’ultimo dialogo sarà dedicato al pensiero e alle pratiche femministe attorno a temi quali il corpo e la sessualità. Il programma completo e le indicazioni per partecipare su http://storieinmovimento.org/2016/05/03/xii-simposio-luglio-2016/.