«Ja?». Pausa. «Hallo?». Alle sei del pomeriggio Franz Kompatscher, sindaco del Comune del Brennero, duemila anime a cavallo fra l’Italia e l’Austria, è nel suo ufficio e ha ancora da fare. Ma può, spiega pazientemente un centralinista prima in tedesco poi in italiano – rispondere a qualche domanda. A pochi chilometri da lì l’Austria ha avviato i lavori per un ’muro’ anti-migranti. Una barriera, 250 metri che taglia l’autostrada e la statale.

Sindaco, cosa le fa venire in mente quest’Europa che tira su i muri?

Che noi siamo un paese aperto, europeo. E di muri, di barriere non vorrei vederne.

Vi state preparando a quando il ’muro’ sarà alzato e i migranti non potranno passare?

Abbiamo un punto di assistenza per i profughi, vicino alla stazione, ma è un servizio per chi transita, per quelli che vengono fatti scendere dal treno per qualche ora. Noi diamo quello che serve, qualcosa da mangiare, da bere, vestiti in qualche caso. L’anno scorso abbiamo assistito 27mila persone. Nessuno di loro si vuole fermare al Brennero tutta la vita, ma certo la cosa diventerebbe complicata se il loro fermo dovesse durare giorni.

Cosa succederebbe?

La provincia di Bolzano e il ministero degli Interni stanno approntando un piano. Prevede che già al Brennero arriverebbe un numero ridotto di migranti. In ogni caso quelli che saranno fermati ai controlli verranno riportati in Alto Adige in strutture di accoglienza.

È preoccupato della situazione che si può creare?

L’anno scorso durante il G7 ci sono stati controlli più intensi e i migranti venivano fermati. Ma in quel caso non passava nessuno. Stavolta passerà la frontiera un contingente giornaliero di migranti, a seconda anche della destinazione che dichiarano: per esempio, se vogliono andare in Svezia non li faranno passare perché tanto in quel paese entrano. Diverso se la destinazione è la Germania.

Si aspettava che spuntasse ’il muro’ anti-migranti?

Si sapeva da tempo. Ma il mio parere è che ora l’Austria ora prepara le strutture, ma poi valuterà la situazione. Se il flusso dei migranti rimarrà così com’è oggi non credo che ci saranno maggiori controlli. Anche perché il problema non saranno solo i migranti.

Cosa intende?

Se l’Austria inasprisce i controlli, si formeranno delle code e la viabilità ne soffrirà. I tempi di attesa dei camion avranno ripercussioni sui costi del trasporto delle merci. A quel punto il problema sarà per l’Europa intera».