Il gruppo editoriale di
Confindustria(chenedetiene
il 67% delle azioni)
che edita il quotidiano
Sole 24 ore e Radio 24 oltre
a una serie di attività
editoriali e di servizi, è
quotato in borsa dal
2007. I ricavi del gruppo
hanno raggiunto il loro
massimo valore nella storia del
grupponel2008quandoi fatturato
valeva 573 milioni di euro.
Da allora però la flessione è stata
repentina a cominciare
dall’anno successivo, il 2009,
quando i ricavi calano di 79 milioni
rispetto all’annualità precedenti.
Il ridimensionamento
sembra frenare quando a chiusura
del 2015 i ricavi tornano a
crescere: 325 milioni ovvero
+14 milioni rispetto al 2014.
Una boccata d’ossigeno – confermataanchenelprimotrimestre
del 2016 con i ricavi in aumento
rispetto al 2014 – ma la
flessione dei ricavi subita dal
gruppo di Confindustria è comunquepesante:-
30%rispetto
al 2011 quando comunque, come
detto, il fatturato era già in
netto declino.
Unaspettopeculiaredelgruppo,
almenonelpanoramaitaliano,
èilpesodeldigitalesuiricavi
e in generale su le diverse attività.
I ricavida digitalehanno raggiunto
nel 2015 i 106,7 milioni
di euro ovvero il 33% dei ricavi
totali.Vadettocheinpassatoiricavi
digitali hanno pesato ancora
di più sul fatturato del gruppo,
nel 2013 valevano 141,8 milioni
di euro e pesavano sui ricavi
di quell’anno per il 37%.
La flessione del digitale è dovuta
soprattutto alla cessione
nel 2014 dell’area software
un’operazione che ha sì portato
nelle casse dell’editore 81,9
milioni pagati da TeamSystem
(piùaltri22,5milionidovrebbero
essere versati nel 2020 per
un importo complessivo di
104,484 milioni di euro) ma ha
anche contribuito a far subire
ai ricavi in generale – e a quelli
da digitale in particolare – una
ridimensionamento. D’altronde
il fatturato dell’area software
nel 2012 e nel 2013 è stato di
circa 60 milioni (il16%dei ricavi
totali)conEbitedEbidtapositivi.
L’effetto della cessione sui
ricavi digitalidelgrupposièfattosentire:
sipassadai141milioni
del 2013 ai 94,6 milioni del
2014. Nei piani dichiarati dal
gruppo però c’è quello di reinvestire una parte consistente del
soldi della cessione proprio nel
digitale. La crescita del digitale
annosuannodi12milionidieuro
realizzata nel 2015 sembrerebbe
premiare questa politica
editoriale, anche se va detto
che per raggiungere i livelli del
2013restaancoraunpo’di strada
da fare.
Il gruppo comunque da anni
chiude il bilancio in passivo:
prendendo in considerazione
solo le ultime cinque la perdita
aggregata raggiunge i 21,2 milioni
di euro. Problemi di redditività
che hanno origine anche
dalfattocheiltagliodeicostinegliultimicinqueanninonèriuscito
acompensareil calo dei ricavi.
Nelquinquennioil taglioè
di129milioni(mentrelaflessionedeiricavinelmedesimoperiodo
è di 143 milioni). In valore
assoluto i costi totali passano
dai 468 milioni del 2011 ai 339
milioni del 2015ma il risultato
netto (Ebit) e sempre con segno
negativo.
Per quanto riguarda i tagli al
personale gli organici puntuali
sono in aumento, per la prima
volta da anni, ne primo trimestre
del 2016 i dipendenti medi
sono 1.258 in crescita rispetto
alle 1.239 unità del dicembre
2015 (che a sua volta segnava
un aumento rispetto ai 1.223
dell’anno precedente). Nonostantequesta
recente crescita il
taglio rispetto agli anni precedenti
è stato comunque pesante:
basta andare a marzo del
2011 quando i dipendenti erano
1.856 per capire che in sole
cinque annualità si è ridotto di
598unità ovverodi quasi dimetà
(48%) l’organico. Guardando
alle diverse categorie quella
chehasubito il tagliomaggiore
nel periodo 2011-2015 è stata
quella dei dirigenti con un
-51% seguita da quella degli
operai (-48%), come un po’ per
tutti gli altri gruppi editoriali
analizzati anche in questo caso
i giornalisti sono quelli per i
qualiiltagliodelpersonaleèstato
più clemente -17% passando
dai414del2012ai343del2015.
Da segnalare infine come il
«Gruppo 24 Ore» abbia deciso
di non presentare i risultati del
primo semestre 2016 rinviando
al 30 settembre prossimo
venturo la riunione per approvare
la Relazione Finanziaria
del primo semestre 2016. Un
chiarosegnaledicome,daunlato
«Stampubblica» e dall’altro
lato l’opa di Cairo su Rcs abbianoprofondamentemutatouno
scenario che necessita di più
tempo per ipotizzarne gli sviluppi
futuri.