Secondo i dati dell’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni), aggiornati a ieri, nel corso del 2016 circa 164.000 migranti sono giunti in Italia via mare percorrendo la Rotta del Mediterraneo Centrale, imbarcandosi cioè dalle coste della Libia. Durante lo stesso periodo, più di 4.200 persone sono morte nel tentativo di compiere questa disperata traversata, rendendo questa rotta più letale che mai.
Il racconto dei migranti è spesso molto simile: giorni o settimane di viaggio su strada per raggiungere la Libia dal paese di origine, e poi l’inferno libico. Condizioni di semi-schiavitù, violenze di ogni genere e sistemazioni precarie fanno sì che anche coloro che inizialmente pensavano di fermarsi a lavorare in Libia decidano di partire.
Migliaia di persone mettono dunque le loro vite nelle mani di spietati trafficanti nell’intento di raggiungere l’Europa. I migranti vengono imbarcati su precari gommoni carichi all’inverosimile, che nemmeno nelle migliori condizioni meteo sarebbero in grado di raggiungere le coste italiane. La loro vita dipende dalla presenza di soccorsi in mare aperto.
La nave di soccorso Aquarius, gestita dalle ong Sos Méditerranée e Médicins Sans Frontières (Msf), conduce operazioni di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo, a poche miglia dalle coste libiche. Dall’inizio della sua missione (febbraio 2016) a oggi, l’Aquarius ha salvato più di 6.000 persone.
L’autore di questo lavoro
Laureato in Scienze della Comunicazione, Marco Panzetti nasce a Bergamo nel 1981 e si trasferisce a Barcellona nel 2006. Il suo lavoro fotografico è incentrato su temi d’attualità legati a identità, migrazioni, ingiustizia sociale e sviluppo. Immagini che raccontano realtà, comunità, storie ed eventi di solito poco rappresentati dai media. Il lavoro a lungo termine «The Idea of Europe», iniziato a fine 2014 e tuttora in corso, è incentrato sulla crisi migratoria in Europa, le sue conseguenze sul significato delle frontiere Schengen e il concetto di identità europea.