Sono morte in venti, tutte donne, più un uomo. I volontari di Medici senza frontiere a bordo della nave Aquarius hanno trovato i loro corpi sul fondo di due gommoni semi sgonfi e senza più acqua sotto il sole a picco in mezzo al Mediterraneo, giovani corpi di donne africane calpestati sul fondo, tra i piedi di altri 209 superstiti (altre 32 donne che si sono salvate, di cui due incinte, e 177 uomini) ancora aggrappati alla loro bara gonfiabile.

«Quando la nostra équipe si è avvicinata al primo gommone – racconta Jens Pagotto, capo delle operazioni di soccorso di Msf – ha visto dei cadaveri che giacevano sul fondo dell’imbarcazione in una pozza di carburante».

«I sopravvissuti hanno passato diverse ore a bordo con i cadaveri. Molti di loro sono troppo traumatizzati per riuscire a raccontare quanto accaduto». Servirà del tempo per stabilire cosa è accaduto, ma è chiaro che in queste traversate, con mezzi sempre più fatiscenti e abbandonati alle onde senza una bussola, cibo sufficiente e acqua, sono i più deboli che finiscono sacrificati. «La capacità di resistenza – dice Kim Clausen, di Msf – è di poche ore dalla partenza». La speranza di vita dipende dalla celerità con cui il gommone viene avvistato e intercettato da una nave di soccorso.

Sono oltre 2mila i migranti sbarcati negli ultimi due giorni in Sicilia, superstiti di naufragi che poi vengono affidati alle inadeguate strutture ricettive, ormai al collasso, con molti sindaci dell’isola sul piede di guerra e una nota molto allarmata dell’Anci Sicilia. Moltissimi sono bambini soli, non accompagnati: 45 dei 50 salvati dalle tre navi di Msf nelle ultime ore e spesso «traumatizzati», dice Pagotto, da ciò che hanno vissuto. I minori non accompagnati sono quest’anno già il doppio dell’anno scorso, secondo i conti e le analisi di Edgar José Serrano, studioso venezuelano di migrazioni all’Università di Padova.

La sindaca di Augusta, uno dei porti d’attracco delle navi di soccorso, Cettina Di Pietro dei Cinque Stelle ha annunciato sul blog di Grillo che inizierà uno sciopero della fame se non avrà risposte adeguate dal governo per fronteggiare quella che si rifiuta di considerare un’emergenza – «quella che doveva essere una soluzione temporanea è invece divenuta la regolarità», scrive – in particolare per quanto riguarda «bambini che fuggono dal loro Paese e si ritrovano in territorio italiano senza famiglia», lasciati ora a «bivaccare per strada, a fuggire» dalle tende dove «vengono stipati perché Augusta non ha alcuna struttura di accoglienza» per loro. Gli arrivi, dice la sindaca, nell’hotspot di Augusta hanno cifre record, anche di 1.139 persone in un solo giorno e «per la legge responsabile di questi piccoli è il sindaco».

Le operazioni di salvataggio in mare a largo della Libia e nel Canale di Sicilia, coordinate dalla Guardia costiera italiana, ormai si appoggiano anche su imbarcazioni «private», di organizzazioni umanitarie internazionali, oltre alle le tre navi gestite da Medici senza Frontiere – la Bourbon Argos, la Dignity I e la Aquarius di proprietà dell’ong Sos-Mediterranée – ci sono le due navi dell’ong Sea Watch, alle quali si aggiungono imbarcazioni militari di vari paesi delle missioni «Sophia» e «Triton» di Frontex.

Ieri oltre ai 209 sulla Aquarius, a Pozzallo è sbarcata la Bourbon Agos, sempre di Msf, con a bordo altre 628 persone partite dal porto di Sabratah in Libia. Mentre la nave irlandese James Joyce ha intercettato un barcone con 456 superstiti e altri 17 cadaveri nella stiva. Tre giorni fa a Palermo sono sbarcati in tutto 1.114 migranti, dai pattugliaturi d’altura «Borsini» e «Margottini» della Marina italiana. Quasi tutti provenienti da Somalia, Camerun , Eritrea, Libia e Egitto. Mentre nel porto di Catania hanno messo piede a terra altri 841 migranti dalla nave spagnola Reina Sofia della Eunavfor Med, recuperati nei giorni scorsi.

«I numerosissimi sbarchi degli ultimi giorni aggravano in maniera esponenziale una situazione già molto difficile e rappresentano, per i comuni siciliani luoghi di sbarco, una criticità insostenibile specie sul fronte dei minori stranieri non accompagnati», scrivono Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario di Anci Sicilia.

Alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale il presidente del Senato Pietro Grasso ha lodato il governo «che sta assicurando il soccorso in mare e l’accoglienza con professionalità, umanità e competenza», ha però invocato una riforma delle regole di Dublino e uno «sviluppo dei Paesi africani da cui si originano molti dei flussi». E sottolineato come le migrazioni siano ormai un fenomeno «strutturale» rimarcando che «nessuno dei terroristi che ha colpito l’Europa vi era giunto seguendo le rotte migratorie: erano tutti cittadini europei».