Due bimbe in rosa reggono un telo bianco sul quale in caratteri delicati viene presentato il titolo di ciò che succederà di lì a poco. Le figurine animate in abile movimento, create dall’artista Giacomo Pussi, si muovono proiettate allegramente sul telo. È questione di attimi. Le bimbe riavvolgono il lenzuolo, la performance ha inizio. C’è già tutto della prima Biennale Danza di Venezia diretta dal coreografo italiano Virgilio Sieni in questa scelta d’unione tra infanzia e progetto, danza e disegno, presenza nel luogo del corpo e dell’anima. Nominato in questi giorni Chevalier de l’Ordre des Arte set des Lettres dal Ministero della Cultura e della Comunicazione Francese, Sieni ha presentato nello scorso weekend la sua Biennale College_Danza: il 2013 è l’anno della formazione, il 2014 sarà l’anno del festival. E quindi performance e ascolti – abitare il mondo – trasmissioni e pratiche: più di 100 tra giovani coreografi e danzatori selezionati per lavorare insieme a Venezia due mesi e poi presentare il risultato di un lavoro su sette pratiche legate alla formazione nel linguaggio contemporaneo.

Ci piace citare alcune parole dell’incontro tenuto dal sociologo David Le Breton al Piccolo Arsenale nel primo giorno di Biennale College. Una lettura dedicata al flâneur, «l’artista della città, una sorta di detective innamorato che osserva i passanti oltre ai particolari delle facciate e all’atmosfera delle strade. Cammina alla ricerca di tracce felici di vita, di scene che lo commuovono o lo rallegrano, di cose da raccontare o da ricordare». Una visione nella quale «la danza si pone come un orizzonte, reinvenzione delle gambe, delle braccia, della nudità, delle relazioni tra le persone, la danza che opera un discorso sul mondo trasformandolo».

Una sorta di osmosi creativa tra la città, il pubblico e la danza ha improntato il weekend di Biennale College: 26 brevi coreografie inedite con artisti come Michele Di Stefano, Alessandro Sciarroni, Ambra Senatore, Sieni, che hanno accompagnato i giovani coreografi e danzatori verso la creazione.

Sieni: «Biennale College – Danza intende avviare una riflessione che si fonda sul corpo inteso come cammino dell’uomo alla scoperta della sua funzione». Le 7 pratiche ideate da Sieni partono con Atleta donna: ovvero tre teche di plexiglass all’interno delle quali, di giorno in giorno e per ore alcune danzatrici hanno sfidato se stesse in una relazione con lo spazio, la città, il pubblico. Un percorso in crescita iniziato con l’israeliana Iris Erez nei giardini di Viale Garibaldi. L’idea del flâneur, dell’artista della città, del detective che curiosa tra le vie, unisce gli artisti al pubblico che gira Venezia, scoprendo la danza. Alle Gaggiandre, baciate dalla luce del tardo pomeriggio, ad attendere lo spettatore della prima giornata c’è Agorà Madri e Figli, coreografia di Sieni, musica dal vivo al violoncello con la giovanissima Naomi Berrill. Gesti semplici in armonia dei corpi con vere madri e figli.

È dentro Le Tese però che scopriamo il vero gioiello dell’inaugurazione. Vita Nova_Puglia. Danzano Serena Carella e Giordano Signorile. Hanno entrambi 9 anni e mezzo. Il pezzo, composto da un duo e da un solo maschile, si intitola Duetto, Racconto, coreografia di Sieni, musica dal vivo al violoncello con Peter Krause. I due bambini sono spettacolari per organicità del movimento, verità dell’essere in scena, capacità di dare luce al segno contemporaneo della danza. Che potenza emanano con i loro piccoli corpi, che proiezione verso il futuro regala la loro danza così autentica dentro il presente. Un pezzo che ribalta l’idea del rapporto tra formazione nella danza e giovane età.

Della quarta pratica, Prima danza, dedicata alle origini e al processo dei una coreografia, abbiamo apprezzato il rigore di Alibi di Lorena Dozio; nelle Invenzioni curate da Alessandro Sciarroni alle Tese dei Soppalchi è emerso il lavoro sulla ripetizione e la capacità di essere individuo partecipe della collettività. Un progetto, abitare il mondo, sulla trasmissione come pratica che fa ben promettere per lo sviluppo della Biennale Danza di Sieni del prossimo anno.