La lettera inviata da Fabio Lavagno, Nazzareno Pilozzi e Alessandro Zan a Nichi Vendola per comunicare la decisione di lasciare il Gruppo parlamentare e il partito

 

Caro Nichi,

ti comunichiamo, non senza tristezza, la decisione di lasciare Sinistra Ecologia Libertà e il suo gruppo alla Camera dei Deputati, per riappropriarci della libertà del dubbio, della valutazione critica, fuori dalla confortante sicurezza dei no a prescindere in cui siamo caduti.

La nostra scelta avviene dentro a un quadro complessivo che trae le sue origini dalle molte inversioni di rotta, troppe, rispetto al progetto originario in cui abbiamo creduto.
Abbiamo profuso tutti gli sforzi necessari perché Sel potesse trasformarsi in un partito di sinistra moderno, democratico, utile alle esigenze sociali più stringenti.

Negli ultimi mesi Sinistra Ecologia Libertà ha abbracciato posizioni in cui non riconosciamo più la nostra cultura politica, la stessa con cui anni fa abbiamo contribuito alla co-fondazione del partito e che poneva un obiettivo che a tutt’oggi consideriamo essenziale: quello di essere sinistra di governo. Crediamo che, abdicando a questo ruolo, si rischi, progressivamente, di approdare a un atteggiamento politico minoritario quando, invece, le esigenze del Paese sono altre.

Siamo ancora convinti che la strada giusta da percorre sia quella che accetta la transitorietà del nostro progetto, per intraprendere un cammino verso la ricostruzione di un campo largo del centro sinistra.
Non abbiamo condiviso le accelerazioni verso un progetto, come la Lista Tsipras, che ha cancellato cinque anni d’impegno per ricostruire una sinistra che scegliesse il partito socialista europeo come terreno di confronto.

Riteniamo necessario un approccio laico nel rapporto con il Governo, fondato sulla valutazione nel merito dei singoli provvedimenti, continuando a manifestare, quando necessarie, le critiche ma evitando un’opposizione pregiudiziale. Vogliamo mettere al primo posto le persone con i loro bisogni e con le loro ambizioni. Vogliamo contribuire a costruire una strada comune con questi uomini e donne che ci chiedono di stare al loro fianco prima ancora che di restare all’opposizione parlamentare.

Il voto favorevole della maggioranza dei parlamentari sul decreto Irpef è stata una scelta che segnala la nostra cultura politica, quella che sfida l’Esecutivo ad assumersi la responsabilità di andare avanti sul contrasto delle disuguaglianze. Quanto avvenuto nel Gruppo parlamentare e nel partito intorno a quel decreto non è che la scintilla che ha amplificato in maniera esponenziale le divergenze interne e, inevitabilmente, ha spinto ognuno di noi a riflessioni e decisioni sofferte, difficili ma ormai necessarie e improcastinabili.

La nostra volontà è quella di tenere fede all’obiettivo che ci ha spinto a trovare, anni or sono, in Sinistra Ecologia e Libertà la nostra casa. Una casa alla quale dobbiamo molto, che tuttavia oggi non sentiamo più come nostra. Sentiamo il timore di affrontare il confronto e la sfida dell’egemonia politica e culturale e spesso, troppo spesso, siamo stati alla finestra a guardare senza poter, in modo concreto e propositivo, contribuire al cambiamento che i cittadini ci chiedono a gran voce.

Per queste ragioni e perché riteniamo necessario rimetterci in cammino condividiamo la scelta di alcuni nostri deputati di abbandonare SEL. Ci uniamo a loro in questo percorso sicuramente difficile ma siamo sicuri così di svolgere al meglio il nostro compito di rappresentanti del popolo.

Ti salutiamo con affetto e riconoscenza per aver condiviso un percorso tanto importante in Sinistra Ecologia e Libertà.

Fabio Lavagno
Nazzareno Pilozzi
Alessandro Zan