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Abraham Yehoshua

La quarta edizione di Bookcity a Milano, anticipata per sfruttare l’onda dell’Expo e di quei visitatori che alle file disumane dell’ultima ora potrebbero scegliere un più appassionante reading, ha deciso di puntare su una specie di «panda» nostrano: il lettore forte. Tanto da fondare un club (da un’idea di Trivioquadrivio e Il Saggiatore in collaborazione con Poste italiane) che condivida con il pubblico proposte editoriali e progetti, durante i giorni della kermesse.

Bookcity si aprirà domani, nell’Area ex Ansaldo quando Isabel Allende riceverà il sigillo della città dal sindaco Pisapia. Poi, la manifestazione si snoderà nella rete meneghina fino a domenica 25 – il cuore sarà sempre al Castello Sforzesco – chiudendo i battenti al Teatro Parenti, con Claudio Magris.
Gli eventi che si «sfoglieranno» a Milano, ora dopo ora, superano di poco il numero ottocento coinvolgendo librai, autori, traduttori, grafici, blogger, laboratori di scrittura creativa, università e, naturalmente, un buon numero di autori e autrici internazionali. Una festa del libro che può contare sulla partecipazione di scrittori stranieri come il premio nobel Herta Müller (del 2015 è La mia patria era un seme di mela. Una conversazione con Angelika Klammer), l’israeliano Abraham Yehoshua (l’ultimo suo romanzo è La comparsa, storia di una suonatrice di arpa costretta a tornare in patria e a riconsiderare la sua vita), l’indiano Amitav Gosh con Il fiume dell’oppio, seconda puntata della saga iniziata con Un mare di papaveri, dove va in scena la società bengalese ai primi dell’Ottocento.

Ma ci saranno anche, fra gli altri, lo statunitense maestro del thriller Jeffery Deaver (Il collezionista di ossa e Il manoscritto di Chopin), lo svedese Björn Larsson (con il suo recente Raccontare il mare), Fiston Mwanza Mujila (nato nella Repubblica Democratica del Congo, l’autore è al suo esordio narrativo con Tram 83), Luis Sepulveda con una nuova fiaba Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà, e il filosofo e matematico libanese Nassim Taleb, protagonista dell’incontro che va sotto il titolo «Il cigno nero: il ruolo dell’improbabile e della fortuna nella finanza e nella vita» (24 ottobre).

Il giovane autore francese Adrien Bosc (è nato a Vignone nel 1986) presenterà a Milano Prendere il volo, romanzo dove esplora la catena di causalità che portarono allo schianto del volo Constellation F-BAZN di Air France tra Parigi e New York, il 28 ottobre 1949. Allo Spazio Oberdan si potrà andare invece alla scoperta della giovane poetessa milanese morta suicida Antonia Pozzi con la mostra fotografica di suoi scatti inediti e film in super8 girati da lei stessa.