Era il 1989 quando Amedeo Amodio, con la complicità di Emanuele Luzzati per scene e costumi, firmava per l’Aterballetto di Reggio Emilia la sua onirica e fortunata versione di Schiaccianoci. A danzare il classico natalizio di Ciaikovskij nei ruoli protagonisti erano allora Elisabetta Terabust e Vladimir Derevianko, anima di una rivisitazione che strizzando l’occhio con arguzia all’intramontabile racconto di E. T. A. Hoffmann, Schiaccianoci e il Re dei topi, si affermava come originale ricreazione di un classico di matrice italianissima.

 
Se ne parla perché Lo Schiaccianoci di Amodio/Luzzati è tornato in vita grazie al progetto di Daniele Cipriani dedicato alla riscoperta del repertorio italiano di balletto. Lo spettacolo coinvolge 37 ballerini, due artisti del Teatro d’ombre e un trampoliere, ed è in tournée in tutta Italia. Noi lo abbiamo visto agli Arcimboldi di Milano, dal 14 al 18 sarà al Verdi di Trieste e a seguire, fino a gennaio inoltrato, Bologna, Firenze, Ancona, Reggio Emilia, Pordenone, Ravenna.
L’operazione funziona, perché Lo Schiaccianoci di Amodio/Luzzati è un titolo illuminato dalla magia del colore, da pupazzi sorprendenti, da costumi che trasformano i danzatori alla stregua dell’Alice di Carroll, dalle sagome danzanti che cambiano dimensione, ideate nell’89 da Teatro Gioco Vita e oggi riprese dalla Compagnia L’Asina sull’Isola, dalla realizzazione di un racconto in bilico tra realtà e immaginazione, guidato dagli occhi di Clara, come in Hoffmann.

 
Le coreografie di Amodio danzano nella musica di Ciakovskij con scioltezza dando visione, insieme alle trovate di Luzzati di cui quest’anno si celebra il 10° anniversario della scomparsa, alla dimensione fantastica del racconto amplificata dagli inserti vocali di Gabriella Bartolomei. Amodio si diverte a ridisegnare la figura del padrino Drosselmeyer (Valerio Polverari) con un danzare scivolato alla Michael Jackson, ad animare la storia con personaggi animati come l’Uomo Orologio, a ridisegnare le danze del secondo atto come quella dei Mirlitoni e del Circo, a creare su Clara due mondi intrecciati, attraverso il confronto, anche interpretativo, tra Clara bambina (Giulia Neri) e Clara più grande che balla il suo sogno d’amore con il Principe Schiaccianoci. A Milano Clara adulta è stata l’americana Ashley Bouder in coppia con Alessandro Macario nella parte di Schiaccianoci, il plauso non va solo a loro, ma al cast al completo per impegno e resa tecnico/interpretativa.