Portato a casa il risultato, anche se al di sotto delle aspettative un po’ ovunque eccetto Bologna e Sesto Fiorentino, ora la sinistra-sinistra si infila nella scelta di chi votare ai ballottaggi, tunnel annunciato lungo tutta la strada della campagna elettorale, e anche con evidente segnaletica.

Gli ex candidati sindaci si dispongono per lo più a non dare indicazioni. Così annuncia al manifesto il bolognese Federico Martelloni, forte del suo 7 per cento e della certezza che, nello spareggio fra Pd e Lega la sua città «abbia gli anticorpi per rigettare una destra populista e leghista». Lo stesso fa il milanese Basilio Rizzo (3,5 per cento) che spiega a Radio Popolare che « è Sala che deve conquistarsi il consenso che al primo turno è andato alla mia lista». Per esempio spiegando «quante risorse verranno destinate all’edilizia residenziale pubblica» e ragionando «di reddito di cittadinanza per quelli che non vivono bene nella nostra città», evitando «generici richiami a stringersi attorno a un candidato che si dice di sinistra». Anche il torinese Giorgio Airaudo (3,70) si dispone a non dare indicazioni, ma anche lui rilanciando la palla: «Chiederemo subito un incontro ai due candidati Fassino e Appendino e vedremo se saranno disposti ad ascoltarci».

A Roma invece le cose si complicano. Già prima del voto il candidato Stefano Fassina, dopo una prima dichiarazione su un possibile voto ai 5 stelle, aveva lasciato capire che alla fine non avrebbe dato indicazioni perché «le questioni sociali che poniamo noi non stanno nei programmi né di Giachetti né di Raggi», come ha spiegato sul manifesto. E invece ieri mattina da Agorà (RaiTre) ha lanciato la proposta di votare scheda bianca, proprio come dalla parte opposta farà Berlusconi (così dice almeno per ora). Per la sinistra «politica» è una scelta inconsueta. Ed anche a rischio di un boomerang: contarsi di nuovo dopo la magra pesca di domenica potrebbe certificare per la seconda volta che le truppe sono poche, o che non seguono le indicazioni del comandante. Peraltro ci vuole poco a capire che in quell’area molti (ma non tutti) voteranno la candidata M5S, nonostante la pessima compagnia di leghisti e ai Fratelli d’Italia: per «dare una lezione a Renzi», ma insieme consegnare il comune all’incognita grillina.

Fatto sta che l’idea della scheda bianca è accolta con freddezza da Sel. «La valutazione dei risultati a Roma sarà collettiva e così la scelta per il 19 giugno», corregge Paolo Cento. «Ci confronteremo con il comitato promotore di Sinistra Italiana, che è il nuovo soggetto politico che insieme stiamo costruendo. E innanzi tutto con Fassina». La consultazione di fatto è iniziata ieri con la riunione del comitato di Si dove però sono uscite fuori molte perplessità. In mattinata invece si sono presentati alla stampa alcuni candidati presidenti di municipio di Sel, come il minisindaco uscente dell’VIII Andrea Catarci, forte del 15,7 raccolto, per chiedere per i ballottaggi – quello del Campidoglio e quelli dei municipi – «una consultazione il più ampia possibile», con assemblee territoriali, per «ascoltare gli elettori».

E alla fine è successo: i malumori tenuti a freno – neanche tanto – in campagna elettorale escono alla luce. Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della regione Lazio, sbotta con durezza e non ce l’ha solo con la ’scheda bianca’ a Roma: «La mia distanza da M5S è siderale sul piano dei valori. Ma è chiaro che Renzi, con la sua linea miope, rischia di consegnare città importanti ai populismi e alla xenofobia. Di fronte a questo, Si balbetta sulle partite ancora aperte: a Milano e Bologna daremo un contributo alla tenuta democratica e repubblicana contro la Lega o no? E cosa pensiamo della vittoria del nostro Zedda a Cagliari: la sua straordinaria affermazione con un centrosinistra che batte sul campo l’opzione del Pd solitario di Renzi ha valore per noi?». Nuvole nere all’orizzonte di una sinistra che deve decidere cosa farà da piccola, com’è uscita dalle urne. Oggi Fassina riunisce la sua lista alla Città dell’Altra economia, sembra scontato che porterà avanti la sua proposta. Che però potrebbe essere smentita dalla consultazione di alcuni municipi. Domani nuova riunione allargata del comitato di Sinistra italiana.