Gentile Direttrice,

l’articolo dal titolo «Una commissione bicamerale sullo scandalo della Torino-Lione» a firma di Mauro Ravarino pubblicato il 17 aprile a pagina 4 cita l’iniziativa politico-parlamentare che ipotizza una Commissione d’inchiesta sull’intero programma di Alta Velocità in Italia.

Ovviamente non è minimamente in discussione la facoltà di deputati e senatori di investigare su ciò che ritengono meritevole di verifica parlamentare; ciò che sorprende è che l’articolo nel titolo e nell’occhiello riconduca tutto alla Torino-Lione, che non è oggetto di alcuno scandalo né di alcuna anomalia né finanziaria, né amministrativa, né comportamentale, né operativa.

La nuova società TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin) costituita il 23 febbraio 2015 dai Governi di Italia e Francia per la realizzazione e la gestione della sezione transfrontaliera da St. Jean de Maurienne a Susa-Bussoleno e che ha preso il posto della precedente LTF (incaricata solo dei progetti e delle opere propedeutiche come le gallerie geognostiche) è ovviamente a disposizione per qualunque informazione e chiarimento su ogni questione relativa all’opera.

Ciò detto, tuttavia, l’articolo merita alcune precisazioni:

  • anzitutto si ricorda che la tratta Lione-Torino è una linea mista per le persone e le merci i cui standard per l’attraversamento alpino sono 220 km/h per i treni passeggeri e 100 km/h per i treni merci. Il fatto che il logo antagonistico (di successo) No Tav abbia associato alla linea tale acronimo, non ne fa una linea ad Alta Velocità, né nel senso de «il Tav» (treno passeggeri da 300 km/h) né in quello de «la Tav» (società citata nell’articolo, ma che non ha mai avuto alcun rapporto con la Torino-Lione);
  • circa i costi dell’opera e la presunta discrepanza tra quelli italiani e quelli francesi si ricorda che ciò non è tecnicamente possibile nel caso della Torino-Lione in cui un unico promotore (TELT società di diritto francese) bandirà e gestirà gli appalti con gli stessi capitolati e gli stessi elenchi prezzi indifferentemente in Italia e in Francia;
  • si ricorda altresì che tutta l’attività della Società è soggetta al controllo continuo e contemporaneo di tre Corti dei Conti (quella italiana, quella francese e quella europea) oltreché degli organi preposti della Commissione UE erogatrice del contributo al 40%;
  • da ultimo si sottolinea che il costo del progetto approvato dal Cipe il 20 febbraio e presentato alla Commissione europea il 26 febbraio, per la realizzazione del tunnel di base di 57 km, (di cui 45 in Francia e 12 in Italia) è di 86 milioni di euro al km, ed è perfettamente in linea con gli analoghi tunnel alpini collocandosi a metà tra il costo parametrico del Gottardo (pari a 96,2 milioni di euro per km) e quello del Brennero (pari a 83,7 milioni di euro per km).

E’ gradita l’occasione per invitare i giornalisti de «il manifesto», i parlamentari interessati, ed in primo luogo l’on. Giorgio Airaudo, cui abbiamo inviato per conoscenza copia della presente lettera, al cantiere di Chiomonte (visitato nel corso dell’ultimo anno da oltre mille persone).

Cordiali saluti

Gianluca Dati, Responsabile comunicazione Italia TELT