New York è una delle capitali dei graffiti e della street art. Astoria, nel Queens, è conosciuta come zona greca, un po’ come Arthur avenue nel Bronx è la Little Italy e Brighton Beach a Brooklyn è il quartiere russo. Ma al di là della connotazione etnica, Astoria è un quartiere vibrante in espansione: è qui che da qualche anno, cinque per l’esattezza, a inizio estate si svolge il bloc party di Welling Court: un evento che attira graffitisti di tutto il mondo e che ha cambiato l’aspetto di alcune strade, trasformandole da sonnolente e comuni, a uno dei maggiori cinque luoghi di attrazione cittadina per l’arte pubblica.
Welling Court è un incrocio di tre vie, non di grande interesse, ma in una zona che da quartiere dormitorio negli ultimi anni è cambiata molto velocemente. La chiamano Actoria, in quanto molti attori si sono trasferiti lì, spinti sia dalla presenza degli studios che dagli affitti ormai stellari di Manhattan e da quelli in crescita vertiginosa di Brooklyn; c’è un bellissimo parco, Socrates Sculpture Park, che ospita istallazioni e cineclub all’aperto gratuito, d’estate, c’è il museo del cinema, una serie di locali e ristoranti aperti fino a tardi.
Una parte importante l’ha avuta anche Occupy Astoria, costola di Occupy Wall Street, che ha portato nel quartiere il concetto di comunità e di condivisione, organizzando eventi pubblici, seminari di ogni tipo, iniziative simili a quelle di Zuccotti park; al momento, Occupy Astoria è la parte più vitale e attiva di ciò che è nato nel 2011 con OWS. «C’erano stati episodi di furti in casa – racconta Alison Buxton, una delle ideatrici del bloc party di Welling Court – Io e Garrison abitiamo qui. Abbiamo pensato di fare qualcosa per rivalutare la zona. Siamo da sempre nel mondo dell’arte, dirigiamo una galleria, Ad Hoc, a Brooklyn… Così abbiamo contattato i graffiti artist che conosciamo e collaborano con noi per creare qualcosa insieme». «Molte persone che vivono a Welling Court hanno una casa di proprietà o un piccolo negozio di quartiere – continua Garrison Buxton – così abbiamo chiesto loro di poter utilizzare le facciate delle loro proprietà come spazio per gli artisti, per poter realizzare dei pezzi. All’inizio timidamente, poi con sempre più convinzione sono arrivate le adesioni».
Tra le persone che hanno aderito c’è Luigi. Stessa generazione di Alice e Garrison, quella che ha attraversato gli anni ’80 newyorchesi, Giuliani, poi il crollo delle torri, la crisi, la rinascita, Occupy.
Luigi ha sempre avuto un’officina per riparare e riassemblare macchine, ma da qualche anno ha abbracciato una nuova filosofia di vita. «Ho iniziato ad impegnarmi per la mia comunità, a fare qualcosa per cambiare il contesto in cui vivo. Le iniziative di Welling Court fanno parte di questo processo. Il progetto mi è piaciuto subito e ci siamo attivati per realizzarlo nel migliore dei modi. Comprende la chiusura della strada nel giorno in cui i graffiti vengono terminati e tutti gli artisti sono presenti. Per farlo si può chiedere il permesso alla municipalità e pagare 700 dollari, oppure organizzare un bloc party, una festa di strada in cui gli abitanti fanno grigliate, mettono musica, occupano il suolo pubblico per scopi sociali. Costa 25 dollari, ed è quello che facciamo tutti gli anni. La preparazione dei graffiti prende circa una settimana e l’ultimo giorno, quando tutti gli autori sono presenti, c’è anche un party, è una situazione ideale».
Gli artisti sono principalmente newyorchesi ma ne arrivano da tutto il mondo, lo scorso anno era presente il writer italiano Adolfo Prolifique, quest’anno è tornata Lady Pink, di origine ecuadoriana, sulla scena dalla fine degli anni ’70. Dagli incontri, poi, nascono collaborazioni, come dice Alice Mizrachi, graffitista, pittrice e professoressa di belle arti «Il pezzo che ho realizzato l’anno scorso l’ho creato con un’altra artista, Olek, che lavora anche con l’uncinetto: era una tecnica mista bomboletta e uncinetto, che legava insieme qualcosa di estremamente femminile a un’espressione e tecnica maschile. Lavoro molto su questo tema, la contrapposizione e il confluire di maschile e femminile. Il pezzo di quest’anno l’ho fatto in collaborazione con un altro artista, Chad. Conosco Allison e Garrison da molti anni e partecipo al Mural Art Project di Welling Court dalla prima edizione, l’idea di collaborazione è proprio all’origine di questo progetto, le persone qui si conoscono e collaborano. New York è una città dove le cose cambiano velocemente e facilmente, convergono e si trasformano in qualcosa di nuovo». L’idea di creare murales a più mani è un elemento ricorrente parlando con gli artisti presenti.
«Per no, è anche un’occasione per vederci, per stare insieme, viene naturale poi realizzare anche qualcosa insieme», afferma Cey Adams. Il suo curriculum è impressionante: è considerato una leggenda per il suo lavoro di grafic designer applicato all’hip hop, direttore creativo della Def Jam Recording, ha lavorato con i Beastie Boys, Public Enemy, LL Cool J, Jay-Z, De La Soul; lavora dalla metà degli anni ’70 e ha fatto mostre con Basquiat e Keith Haring, ha disegnato il logo di David Chappelle per Commedy Central e quello di gran parte dei maggiori hip hop artist americani, così come il loro merchandising, ha collaborato con Nike ed Hbo e dipinto l’enorme murales Dream in onore di Martin Luther King commissionato dalla Julliard School of Music, e questa è solo una parte della sua biografia.
«Sono sulla scena dagli anni ’70 ho cominciato come graffiti artist e poi come grafic designer, fai prima a mettere il mio nome su Google e vedere cosa viene fuori – dice durante una pausa dal pezzo che sta realizzando per Welling Court – Quando vengo qui, lo faccio anche per vedere i miei amici, quelli di un tempo, come Lady Pink; non ci incontriamo spesso e questa è una festa. Mancavo da due anni e ne vedo l’evoluzione, sempre più internazionale, sempre più imponente».
Ma l’evoluzione di Welling Court non si ferma alla creazione dei graffiti: oltre alle opere di arte pubblica sta nascendo un caffè e biblioteca autogestita, grazie a una donazione e agli sforzi di molti.
Uno dei partecipanti a Occupy Astoria che gravita attorno a questo progetto, ha letto un annuncio dove si regalava l’intera biblioteca privata di Tuli Kupferberg, esponente della controcultura americana, poeta e disegnatore, cofondatore con (tra gli altri) Allen Ginsberg del gruppo The Fugs, anarchico, scomparso nel 2010 a 87 anni. Avuta la notizia di questa donazione Luigi decide di mettere a disposizione metà della sua officina meccanica per ristrutturarla e farla diventare una biblioteca e punto d’incontro. con l’affitto simbolico di 1 dollaro all’anno.
«La genesi di questo spazio nasce un po’ con Occupy Astoria – spiega Ted Alexandro, attore e attivista che riesce a coniugare il suo lavoro con programmi televisivi come il Late Show e Commedy Central con l’impegno politico e sociale – Prima ci siamo formati come gruppo, poi abbiamo avuto la donazione di questi libri…Luigi, che fa parte di Occupy Astoria, ha dato lo spazio. Tutto ciò è accaduto l’anno scorso e durante questi mesi abbiamo lavorato tutti come volontari al progetto, nel nostro tempo libero, nei fine settimana, alcuni di noi hanno talento e tecnica in fatto di ristrutturazione, altri hanno dato una mano come potevano. E poi è stata un’ondata di serendipity, abbiamo ricevuto la donazione degli scaffali della biblioteca comunale di zona, alcuni architetti che vivono qui ad Astoria hanno disegnato il progetto, ed è questo anche parte di ciò che rende speciale lo spazio. Lo spazio rappresenta il superamento del modello di consumo in favore di un modello collaborativo, basato sull’interazione di più persone che vogliono costruire qualcosa di valido per una comunità e che sia dinamico e vibrante, fondato sulla partecipazione».
Non a caso una delle persone coinvolte nel progetto è Libor Von Schonau, tra i partecipanti alla nascita e vita di Occupy Wall Street, con alle spalle una lunga esperienza di attivismo e prassi politica, sia nella nativa repubblica Ceca che negli Stati Uniti dove vive da 15 anni. Libor si occupa professionalmente di ristrutturazioni e ha messo a disposizione di Occupy Astoria e del progetto di libreria autogestita di Welling Court, sia la sua professionalità che i suoi attrezzi che la sua esperienza in campo politico, introducendo idee come quella della prassi del consenso, caratteristica del processo decisionale di Zuccotti park.
Al momento, le strade di Welling Court e dintorni sono una zona di fruizione d’arte a cielo a aperto e tra un paio di mesi ci sarà anche l’inaugurazione del caffè e della libreria autogestiti.