Il governo cubano e l’amministrazione Obama hanno deciso di accelerare le trattative in corso, in modo da raggiungere un accordo prima che il presidente eletto Donald Trump entri in carica, il prossimo 20 di gennaio.

Dopo le dichiarazioni bellicose nei confronti di Cuba del presidente-magnate e dopo la nomina dei primi componenti della sua amministrazione, l’Avana ha deciso una tattica prudente, ma ferma.

SENZA CONCESSIONI Da una parte ha fatto sapere di essere disposta a dialogare, ma «senza concessioni» e su «un piano di parità». Dall’altra, appunto, è impegnata ad accelerare i tempi delle trattative in modo che per Trump sia difficile fare marcia indietro rispetto al suo predecessore.
«La parte cubana ha la volontà di migliorare le relazioni con gli Usa e di giungere a una convivenza pacifica, senza però fare alcuna concessione sui principi base della sua politica»ha affermato mercoledì scorso Josefina Vidal, responsabile del ministero degli Esteri per i negoziati con Washington.

COMMISSIONE BILATERALE Vidal si è rivolta ai giornalisti alla conclusione dei lavori della quinta riunione della Commissione bilaterale, creata nel 2015 per tracciare la rotta verso una piena normalizzazione delle relazioni tra Cuba e Usa. La vice segretaria di Stato, Carmen Aponte, guidava la delegazione degli Usa all’Avama.
Vidal ha informato che vi sono 12 accordi bilaterali in fase molto avanzata di discussione e che entrambe le parti sperano di firmare prima che Trump instauri la propria amministrazione.

«A questi temi si è deciso di aggiungere quelli riguardanti commercio, investimenti, proprietà intellettuale» che formano parte del dialogo economico iniziato a Washington nella precedente riunione, avvenuta il 30 settembre scorso.

In questo campo , sono stati annunciati risultati concreti: due compagnie di crociere statunitensi, la Norwegian Cruises e la Royal Caribbean, hanno informato di aver avuto il permesso dal governo cubano per scali a Cuba.
Mentre, secondo importanti media americani, altre importanti imprese , come Google e General Electric, sono sul punto di firmare accordi con l’Avana.

RISULTATI CONCRETI «Il rispetto reciproco è stata la chiave di volta che ha permesso di ottenere risultati concreti nei negoziati», ha affermato Vidal, la quale si è augurata che la prossima Amministrazione Trump «tenga conto dei risultati raggiunti in quasi due anni di negoziati». Anche perché si tratta di «un processo che ha l’appoggio della popolazione cubana e statunitense, compresi i cubano-americani».

LETTERA DEGLI IMPRENDITORI Intanto, più di 100 imprenditori cubani hanno inviato una lettera al presidente eletto degli Usa, Donald Trump, nella quale chiedono che prosegua nella politica di avvicinamento a Cuba iniziata da Obama.

Si tratta di proprietari di proprietari di piccole imprese che attraverso l’organizzazione antiembargo nordamericana, Engage Cuba, si sono rivolte al nuovo leader: «Come uomo d’affari di successo, confidiamo che capirà l’importanza del compromesso economico tra i nostri paesi -sostengono nella lettera. Ulteriori misure per aumentare i viaggi il commercio, gli investimenti el nostro paese comporteranno un beneficio per le nostre compagnie e per il popolo cubano, ma anche per gli Usa».