«Sulla valanga di voucher generati dal jobs act, il governo fa finta di trovarsi di fronte a un evento inaspettato e imprevedibile, mentre è stato facilmente e largamente previsto. Come è stato previsto il costosissimo (circa 18 miliardi di euro) effetto effimero dei contratti a cosiddette tutele crescenti e l’impennata dei licenziamenti per giustificato motivo». Per Stefano Fassina, deputato di Sinistra Italiana, anche il governo Gentiloni continua a raccontare una storia che non torna. «Quella che è stata raccontata dall’ex presidente del Consiglio e dalla sua corte come ’la riforma più di sinistra’ si è rivelata in pochi mesi nella sua natura liberista, finalizzata alla precarizzazione e svalutazione del lavoro. Ora non basta qualche aggiustamento a margine per evitare i referendum: il Jobs Act va eliminato. In un Paese normale i protagonisti politici e tecnici dovrebbero assumersi le responsabilità del fallimento».