io non taccio
Sono centinaia i giornalisti e i blogger che, ogni anno, subiscono minacce e intimidazioni in Italia, a causa di inchieste coraggiose, che senza censure raccontano di verità scomode, spesso inconfessabili. A mettere fortemente a rischio uno dei diritti fondamentali della nostra democrazia – la libertà d’informazione – non è solo la criminalità organizzata, ma anche chi, istituzionalmente, dovrebbe tutelarne il corretto esercizio.

Otto storie, raccontate in prima persona da chi è stato vittima del prepotente di turno, tratteggiano i confini di un Paese, che da Nord a Sud, resta ancora lontano da potersi definire realmente immune da certe forme di sopraffazione, repressione e vessazione.

Otto voci, dietro le quali non è raro trovare il volto di un lavoratore precario – come quello di Giancarlo Siani, il giornalista del quotidiano “Il Mattino”, ucciso dai sicari della camorra il 23 settembre di trent’anni fa – raccontano di un’Italia sconosciuta ai più, dove un giornalista può rischiare la vita all’identica stregua del soldato spedito su un fronte di guerra. Atteggiamenti che indignano, ma che è necessario conoscere per poter rimuovere, se si vuole realmente far cambiare registro a questo Paese. Se ancora crediamo che la libertà d’informazione sia un diritto e non una concessione.

Tra gli autori a cui verrà conferito il premio “PAOLO BORSELLINO” 2015 anche una pugliese, Marilù Mastrogiovanni, direttora del giornale d’inchiesta “Il Tacco d’Italia” e autrice del libro “Xylella Report”.

Mastrogiovanni in “IO NON TACCIO” racconta 12 anni di vessazioni, querele temerarie (tutte vinte in giudizio), minacce di morte, furti e danneggiamenti subiti alla sua abitazione e alla sede del giornale. “Ma più di tutto, ha detto, è l’isolamento il peggiore dei pericoli che ho dovuto affrontare”.

Nel libro Marilù Mastrogiovanni racconta tutti i retroscena delle inchieste, le minacce, le querele vinte, le violenze e le soddisfazioni professionali: dal gasdotto TAP alla Xylella, da Paolo Pagliaro a Diego Della Valle, dalla Copersalento della famiglia Fitto alla figlia del boss della sacra corona unita.

Il premio nazionale “Paolo Borsellino” è stato istituito nel 1992 da Antonino Caponnetto. Il premio intende testimoniare ammirazione, gratitudine ed affetto a quelle personalità italiane che hanno offerto una testimonianza d’impegno, di coerenza e di coraggio particolarmente significativa nella propria azione sociale e politica contro la violenza e l’ingiustizia, ed in modo particolare per l’impegno profuso in difesa e per la promozione dei valori della libertà, della democrazia e della legalità.

Premio 2015 assegnato a:

Io non taccio. L’Italia dell’informazione che dà fastidio”, pubblicato per la collana “Fatti & Misfatti” (la stessa per la quale alcuni anni fa è stato pubblicato “Il Casalese”, la biografia non autorizzata sull’ex sottosegretario all’Economia e proconsole del partito di Berlusconi in Campania, Nicola Cosentino)

Gli Autori:

Federica Angeli – Giornalista del quotidiano “la Repubblica”, vive sotto scorta dopo aver subito minacce per alcune inchieste sulla penetrazione della criminalità organizzata sul litorale laziale e nel Municipio di Ostia, in particolare. È autrice dei volumi “Cocaparty. Storia di ragazzi tra sballi sesso e cocaina” e “Rose al veleno”

Giuseppe Baldessarro – Giornalista del quotidiano “la Repubblica”, già corrispondente dalla Calabria del giornale fondato da Eugenio Scalfari, ha subito minacce e collezionato decine di querele per le sue inchieste su ‘ndrangheta e politica. È coautore dei volumi “Avvelenati” e “Il caso Fallara”; ha collaborato alla stesura del “DEM – Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”. È consulente del format di Rai 3 “Presa diretta”

Paolo Borrometi – Giornalista dell’Agenzia Giornalistica Italia (Agi) e direttore del web-magazine “la Spia” di Ragusa. Vive sotto scorta dopo aver subito minacce e aggressioni fisiche per i suoi reportage su Cosa nostra. Le sue inchieste hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune di Scicli, in provincia di Ragusa

Arnaldo Capezzuto – Giornalista e blogger napoletano, ha subito intimidazioni e minacce per le sue inchieste sui clan della camorra di Forcella. È autore del volume “Il Cardinale. Trame, potere e intrallazzi ai tempi di Crescenzio Sepe” e coautore del libro “il Casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di Lavoro”

Ester Castano – Giornalista dell’agenzia “La Presse”, ha subito intimidazioni a causa delle sue inchieste sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in alcuni Comuni della Lombardia. I suoi articoli hanno portato allo scioglimento per infiltrazioni mafiose del primo Comune lombardo (Sedriano, in provincia di Milano)

Marilù Mastrogiovanni – Direttrice del web-magazine “Il tacco d’Italia” di Lecce, ha subito minacce e altre vessazioni dopo la pubblicazione di alcuni reportage sui rapporti tra politica e criminalità organizzata nel Salento. Insegna Web e Social journalism al master in Giornalismo all’Università di Bari

David Oddone – Caporedattore del quotidiano “La Tribuna Sammarinese”, ha subito intimidazioni e pesanti ritorsioni di carattere giudiziario dopo la pubblicazione di alcune inchieste sui rapporti tra il mondo della finanza ed alcuni esponenti della criminalità organizzata nella Repubblica della Rocca. È coautore del libro “Mafie a San Marino”

Roberta Polese – Giornalista professionista, collabora con il “Corriere del Veneto” (dorso locale del Corriere della Sera) ha dovuto fronteggiare una serie di azioni giudiziarie, in sede civile e penale, per un articolo pubblicato dal quotidiano “Il Padova” (Gruppo Epolis), per il quale lavorava, entrato poi in crisi e successivamente fallito

Ulteriori informazioni su Mastrogiovanni:

Maria Luisa Mastrogiovanni, detta Marilù (1969) è una giornalista professionista d’inchiesta con molteplici esperienze nei campi di applicazione delle teorie della comunicazione di massa. Collabora con il Sole 24 Ore dal 2003, e ha collaborato con il Fatto Quotidiano, il Manifesto, Left, Narcomafie, Rai News 24.
Nel 2003 ha fondato il mensile d’inchiesta “Il Tacco d’Italia” e nel 2005 il quotidiano on line iltaccoditalia.info, che dirige.
E’ autrice di sette libri, di cui tre d’inchiesta, e due lungometraggi.
Dall’anno accademico 2015/16 è docente di Giornalismo web e social al Master di Giornalismo dell’Università di Bari.
E’ nel direttivo nazionale di Giulia (associazione di giornaliste unite libere e autonome) di cui è referente regionale.
Tiene in tutta Italia corsi di aggiornamento professionale sul linguaggio di genere.
Nel 2009 le è stato assegnato il premio “Talento donna” della Consigliera regionale di Parità (per il libro-inchiesta “Il sistema”).
Ha vinto due volte il premio “Campione, giornalista di Puglia”, nel 2010 per un’inchiesta sui beni confiscati alla mafia e nel 2012 per un reportage dai campi profughi di Manduria.
Nel 2011 con il documentario “Human goods – welcome to Europe”, è finalista al premio Ilaria Alpi – Biocr (Best international crime report award), che finanzia il documentario.
Nel 2013 con altre tre colleghe minacciate, è stata presa ad esempio dal presidente Giorgio Napolitano per lanciare un appello per la libertà d’Informazione.
Nel 2015, anno dell’inchiesta “Xylella Report”, le è stato assegnato il premio “Renata Fonte” per la legalità e la non-violenza.

Con il libro “Io non taccio. L’Italia dell’informazione che da fastidio”, ha vinto, con gli altri 7 giornalisti minacciati dalla mafia, autrici e autori del libro, il premio nazionale “Paolo Borsellino 2015”.