Alla fine l’impossibile è diventato possibile, anzi possibilissimo.

Il tutto è accaduto il 21 gennaio 2017, assistiti da un bellissimo sole, quando noi, lavoratori del Comitato1666 ex Almaviva, supportati da altri lavoratori con problemi simili, abbiamo dato vita ad una splendida manifestazione che ci ha visto attraversare il centro di Roma.

Eravamo tanti, tutti a gridare no al ricatto, no a ciò che voleva renderci schiavi con la connivenza di governo e sindacati confederali.

Eravamo tanti a rivendicare ammortizzatori sociali adeguati ed una ricollocazione lavorativa slegata dal job act, che preveda anche la partecipazione dei committenti.

Eravamo tanti, grazie anche alla solidarietà di molti movimenti e rappresentanze: Ama, Ast Terni, Canili comunali Muratella, Clap, Clash city workers, Clat, Cub Alitalia, Lavoratori chef express, movimenti per il diritto all’abitare, attivisti Movimento 5 stelle, partito comunista, rifondazione comunista, Si, Cobas, Usb.

Hanno provato a «spezzare» il corteo, quando in maniera indegna il servizio d’ordine ha tentato di separare in due tronconi i manifestanti isolando i movimenti di lotta per la casa, ma è stato inutile, inutile perché non è riuscito a fermare le nostre rivendicazioni.

Anzi, ci teniamo a sottolineare che la lotta continua, continuerà in tutte le direzioni. Noi non molliamo perché come diceva qualcuno «ogni movimento rivoluzionario è romantico per definizione».