Ciao lavoratori delle parole scritte. E’ la prima volta che mi rivolgo a una redazione e per di più a quella del «finalmente mio» giornale. Quindi sono emozionato.

Ho 40 anni. Dopo decenni di errori e difficoltà ma anche di scelte volutamente contrarie con conseguenti posizioni precarie e salari difficili, ho potuto regalarmi l’abbonamento.

Prima, la lettura e quindi il sostegno economico al giornale erano saltuari. Economicamente non sono in zona di sicurezza, non lo sarò mai, ma il desiderio di abbonarmi «almanifesto» l’ho realizzato.

Vi scrivo queste cose perché per me non è solo una questione di pagare per leggere o essere abbonato a un insieme di notizie.

La prima sensazione che ho avuto quando mi sono «loggato» al sito per la prima volta e ho cominciato a girare per gli scaffali virtuali è stata quella del silenzio. La sensazione è divenuta poi certezza: a me, leggere il manifesto on line trasmette calma, silenzio e stimola la concentrazione; come essere nei templi dedicati a cultura e sapienza, le biblioteche.

Certo, enfatizzo, forse influenzato dal fatto che sono emozionato, ma cosa dovrebbe suscitare il leggere un vostro articolo senza essere infastiditi da serpenti rettilinei, fluorescenti e lampeggianti oppure dai quadrati a «tutta tetta» che ti seguono ovunque o dai micettini che miagolano a fianco dei barconi oppure dagli improvvisi urli in cuffia che attirano sì la tua attenzione ma anche una sonora imprecazione.

Lo sottolineate da più parti quale sia la vostra scelta e il perché. E’ stato uno dei motivi per cui ho scelto di abbonarmi.

Con me ci siete riusciti e quindi il fatto che si cambia mi mette timore: continuerà ad essere così? Ve lo dirò.

Poi c’è la qualità. Tra leggere un giornale o leggere una secchiata di caratteri su un pezzo di carta c’è un filino di differenza. Qualcuno lo capisce, purtroppo molti no. Rimarrà uguale? Non so ma su questo ho più certezze.

In quasi conclusione e limitando la mail a solo un «ben fatto» di oggetto editoriale, vi ringrazio per quello che state facendo e per come lo state facendo.

La veste grafica del nuovo sito è una scommessa e vi sostengo.

Svio un po’ e ne approfitto per chiedere: avete il server in Usa vero? (non sono riuscito ad abbonarmi con la carta e ho fatto il bonifico) perché conservate i dati in Usa? Io lavoro in Sudan, in Darfur per essere precisi (da qui le difficoltà di pagamento visto che il Paese è sotto embargo).

Vi ringrazio ancora tutti e vi saluto.