Ci rivolgiamo a Lei, Sindaca di Roma, con il rispetto e la fiducia che si devono ai rappresentanti di questa città che ci è comune, e quindi in primo luogo al suo primo cittadino, cioè a Lei. Lo facciamo per invitarla a partecipare – a nome e in rappresentanza della città – a un evento che si svolgerà o – meglio – si snoderà per le sue strade e piazze in omaggio al capo del cattolicesimo, Papa Francesco, e a un suo cittadino che alla città ha fatto onore, con la vita e l’opera, Marco Pannella.

Il 6 novembre molti, donne e uomini, radicali e/o credenti, membri della comunità penitenziaria, parenti di detenuti, le associazioni e quanti siano impegnati nella promozione dei diritti umani e civili, vorranno unirsi alla «Marcia per l’Amnistia, la Giustizia e la Libertà» che partendo dal carcere di Regina Coeli raggiungerà piazza san Pietro, dove papa Francesco celebrerà il «Giubileo dei Carcerati».

La mobilitazione è indetta «per ribadire la necessità di un’amnistia perché – come sostiene la mozione votata il 3 settembre scorso al 40mo Congresso del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito svoltosi nel carcere romano di Rebibbia – le nostre Istituzioni escano dalla condizione criminale in cui si trovano rispetto alla Costituzione, alla giurisdizione europea, ai diritti umani universalmente riconosciuti e alla coscienza civile del Paese».

Roma è una grande città di spiriti e sentire universali, ha responsabilità che travalicano i suoi confini e quelli nazionali.

Il dialogo tra la città e il capo del Cattolicesimo deve essere sempre, nel rispetto dei rispettivi ruolo, alto e significativo. È per questo che gli organizzatori della Marcia si augurano che lei voglia partecipare all’importante evento, alla testa di una delegazione adeguata alle mille anime della città, e dietro al gonfalone giallorosso che la rappresenta e simboleggia.

 ANGIOLO BANDINELLI, RITA BERNARDINI, ANTONELLA CASU, SERGIO D’ELIA, MAURIZIO TURCO

Errata corrige del 7 ottobre 2016

Per errore nell’edizione del manifesto in edicola il 7 ottobre questa lettera è apparsa firmata da Valentina Stella e non dagli autori di cui sopra. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati.