Ringrazio Luciana Castellina per il suo articolo del 14 sul costituendo soggetto di sinistra. Lo condivido totalmente, lo sottoscrivo idealmente. E’ veramente all’altezza della sfida che questa congiuntura storica impone. C’è la consapevolezza dei problemi identitari, dei distinguo irrinunciabili, delle contrapposizioni strategiche; insomma, di quello che fa di una sinistra frammentata e perdente una sinistra frammentata e perdente; ma c’è anche il senso del pericolo, del disastro di un’Italia ancora e sempre sotto un autocrate fuori controllo e quindi il senso di una necessità e di un’urgenza che non possono non produrre un superamento positivo di tutti quei fossati e steccati, esclusioni e aggressioni.

Sa che la sfida è tutt’altro che facile e che può essere inconsciamente comodo addossare colpe al movimentino o al partitino accanto per sottrarvisi a priori.

Luciana dà evidenza al paradosso per cui l’impellenza data dalla gravità degli eventi e dall’imminenza di consultazioni popolari di ogni tipo sembra suscitare in alcuni una prudenza (e quindi un ritardo) estrema, in altri un arroccamento, come a chiamarsi anticipatamente e irresponsabilmente fuori – gli uni e gli altri – da una sequenza di sconfitte.

Quello che ci dice, quello che ci chiede e che lei fa nell’atto stesso di scrivere questo articolo, è che occorre saltare tutti, e in fretta, su un ideale carro comune, tenere le porte aperte per altri benvenuti compagni di viaggio e discutere a fondo, stando su quel carro e trovando insieme la strada.

Come trovarla non lo sa neanche lei, ma sa che non potrà non essere trovata.

Marco De Luca, Milano