L’intervento di Ermete Realacci sul manifesto del 11 novembre e quello, da un diverso punto di vista, del professor Marcello Buiatti del 14 novembre hanno messo bene in evidenza il legame forte tra ambiente, lavoro e diritti. In Italia, come ampiamente documentato dal rapporto GreenItaly, l’economia verde ha raggiunto cifre significative e il suo sviluppo è ormai un dato strutturale: le aziende italiane che, dal 2008 a oggi, hanno investito in prodotti e tecnologie per la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica sono 372mila e la loro crescita non conosce pause.

Vanno poi sottolineati alcuni aspetti che ci sembrano particolarmente importanti: dal ruolo decisivo assunto in questo campo dalla ricerca e dall’innovazione alla crescita di occupazione più stabile e di qualità fino al legame con i territori e le comunità. In questo quadro va considerato il fatto che la produzione industriale è responsabile di oltre il 25% delle emissioni di CO2 e di gas climalteranti nell’atmosfera, un dato sottostimato che non tiene conto dell’effetto dovuto al trasporto di materiali, semilavorati e prodotti finiti. Ne consegue che lo sviluppo di un sistema economico e sociale più ecosostenibile passa necessariamente per un miglioramento dei processi industriali e chiama a un maggiore impegno sia le imprese sia le organizzazioni dei lavoratori.
È quindi necessario attrezzarsi per affrontare il problema ambientale ed energetico, anche per coglierne tutte le opportunità, e il sindacato deve assumere un ruolo protagonista e propositivo più di quanto non abbia già fatto fino ad ora.

In questo senso la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, nonostante le difficoltà evidenti già dal primo incontro, rappresenta un’occasione da non perdere. Le richieste contenute nelle due piattaforme Fim-Uilm e Fiom vanno in questa direzione e si collocano sulla strada, sempre attuale, tracciata dall’Avviso Comune Confindustria Cgil-Cisl-Uil «Efficienza energetica, opportunità di crescita per il Paese».

Una risposta concreta a queste richieste, nel quadro di una positiva conclusione della trattativa, oltre a far compiere un salto di qualità verso relazioni industriali più innovative, rappresenterebbe un segnale importante per il sindacato e per le associazioni ambientaliste, impegnati insieme nella costruzione delle iniziative per la Cop 21 di Parigi, a partire dalla manifestazione per il clima del 29 novembre che si svolgerà a Roma – alle 14 da Campo de’ Fiori ai Fori Imperiali – in contemporanea con quelle di molte altre città del mondo.