La banca d’affari americana Goldman Sachs ha annunciato di avere assunto l’ex presidente della Commissione Europea José Manuel Barroso in qualità di «consulente». Barroso svolgerà la funzione di presidente non esecutivo di Goldman Sachs International (il ramo internazionale del gruppo con sede a Londra) e di consigliere di Goldman Sachs. Il mandato di Barroso è durato dieci anni: il secondo è stato caratterizzato dall’esplosione della crisi finanziaria durante la quale la Commissione Ue ha applicato una più stringente regolamentazione bancaria e le politiche dell’austerità che hanno moltiplicato la crisi e i suoi effetti devastanti. Nel 2009 l’ex primo ministro portoghese di centro-destra aveva definito «scandalosi» e «un problema etico» i bonus dei banchieri. «Se i nostri agricoltori, i nostri lavoratori pagano un contributo alla società, anche i banchieri dovrebbero farlo. Non dobbiamo tassare i consumi, credo che bisogna tassare equamente le attività finanziaria che in alcuni paesi non versano un contributo proporzionale alla società. Non risulta che sia accaduto esattamente questo durante il mandato di Barroso a Bruxelles. Nel momento peggiore per l’Ue, e con la nuova crisi bancaria, Barroso ha chiuso una porta e ne ha aperto un’altra. Una scelta che non gioverà all’immagine dell’istituzione che ha guidato.