Un sollievo diffuso si respira a Vienna, un aria più leggera: l’ultranazionalismo populista non c’è l’ha fatta a prendersi la Hofburg, il vecchio palazzo reale. La forte onda di destra che dall’America di Trump è in ascesa in tutta Europa in Austria ha subito una battuta di arresto. Una inversione di tendenza? E’ presto per dirlo. Intanto mostra che quell’ascesa può essere bloccata. Era già accaduto un anno fa alle elezioni comunali di Vienna quando H.C. Strache, il capo della Fpoe si candidava a sindaco della capitale sicuro di poter espugnare quello che è considerato il bastione rosso dell’Austria. E’ stato sconfitto, con uno scarto del quasi 10%, molto più alto del previsto. «Si vede che molta gente che vota Fpoe per protesta contro il governo e i vecchi partiti poi non vuole che vada al governo o occupi incarichi istituzionali – ha commentato il politologo Anton Pelinka –. Così ogni volta che sembra che stiano per vincere è il momento che gli elettori fanno un passo indietro, e si mobilita un vasto fronte contrario».

Un dato che emerge anche dai sondaggi sulle preferenze di voto nel caso di elezioni politiche: il partito di Strache e Hofer è stabilmente al primo posto col 33% in tutti i sondaggi, sorpassando nettamente i socialdemocratici risaliti un po’ ma sempre al 27%. La Fpoe è molto meno gradita nella veste di futuro cancelliere invece. Se si votasse direttamente il cancelliere, Strache sarebbe preferito solo dal 19% egli elettori, mentre Christian Kern, l’attuale cancelliere della Spoe e astro nascente è indicato al 30%. Un risultato che rischia però di sbiadire se continua a consumarsi nella coalizione di governo con i popolari (Oevp) che ostacolano ogni sua iniziativa.

La partita più importante contro la destra va ancora tutta giocata. «Dopo il voto e prima del voto» come scrivono i giornali austriaci. Quello più importante, la vera battaglia sono le elezioni politiche previste nell’autunno 2018. Ma già si parla del 18 maggio come data probabile per le elezioni anticipate, forse diventate meno imminenti dopo la vittoria di Alexander Van der Bellen.
Superato lo shock, la Fpoe già rilancia: «Il 2017 sarà l’anno dei liberalnazionali» ha proclamato H.C. Strache festeggiando ostentatamente insieme agli ospiti del Front national il più alto consenso mai ottenuto in una votazione dalla Fpoe, il 46%. «E’ la prova che possiamo conquistare la maggioranza». Norbert Hofer, che si candiderà alle prossime politiche dietro il capolista H.C. Strache, è già pronto alla riscossa: «Il risultato di queste presidenziali ha risvegliato il leone che è dentro di me», ha proclamato.

Quali sono i motivi della crescita di consensi per Alexander Van der Bellen che già aveva vinto a maggio ma allora sul filo di lana? Il principale, secondo il saggista politico Robert Misik sta nel fatto che ci sia stata una forte campagna di base cresciuta spontaneamente tra la società civile. Migliaia di persone che finora non si erano mai impegnate in campagne politiche. In più la vasta alleanza di forze diverse, unite in questa occasione, ha reso possibile un risultato che ha sorpreso più all’estero che in Austria. Importante anche la schiera di sindaci di piccoli paesi del partito popolare, irritati dall’abuso della religione praticato da Hofer, con il suo «che dio mi aiuti» scritto su tutti i manifesti. Inoltre nonostante la stanchezza tanto raccontata per l’incredibile lunghezza della campagna elettorale, è aumentato il numero dei votanti che hanno voluto più di tutto sbarrare la strada a Hofer.

Mentre scriviamo è ancora in corso lo spoglio delle schede inviate per posta. Secondo i primi dati i due terzi di questi voti andrebbero all’ex capogruppo dei Verdi. Che conquistando un’altra regione, Salisburgo, le ha cambiato colore facendola passare da azzurra (il colore della Fpoe) al verde. A questa forse si aggiungerà anche la bassa Austria portando a sei regioni su nove quelle in mano ai Verdi.

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