Sulle presunte irregolarità della lista regionale Chiamparino Presidente e sulle liste Monviso e Pd, presentate per le circoscrizioni provinciali alle ultime elezioni regionali dello scorso 25 maggio, indaga ora anche la procura di Torino che ha aperto un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Il Tar invece discuterà del caso il 6 novembre prossimo. L’inchiesta è d’obbligo, dopo l’esposto presentato da Mario Borghezio, della Lega Nord, il quale ha avanzato dubbi sulla regolarità e sull’autenticazione di 2292 firme depositate a corredo della lista maggioritaria del candidato Chiamparino, e delle proporzionali del Pd collegate, a Torino e Cuneo. L’indagine è stata affidata al pm Patrizia Caputo, che ha già indagato su alcuni precedenti casi di firme false, tra cui quello della lista Pensionati per Cota che ha portato alla conclusione anticipata della scorsa legislatura. Il governatore Sergio Chiamparino ha dato mandato di difesa direttamente all’avvocatura della Regione. La quale sostiene che in questo caso non c’è conflitto di interesse, vista l’ampia giurisprudenza che legittima la presenza degli stessi pubblici ufficiali sia tra i candidati che tra gli autenticatori delle firme.