Un altro e un altro ancora. Per il partito non è una gran bella pubblicità con le amministrative alle porte e il referendum-trappola che incombe, ma nonostante l’aria che tira bisogna pur sempre dire di avere fiducia nella magistratura. Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (Pd), 42 anni, giovane promessa della politica con amicizie altolocate tra i renziani, è stato arrestato ieri dalla Guardia di Finanza con l’accusa di turbativa d’asta. Secondo gli inquirenti della procura di Lodi, avrebbe aggiustato una gara d’appalto per la gestione delle piscine comunali per favorire una società “amica”, la Sporting Lodi. Per la stessa inchiesta è finito agli arresti anche un avvocato di Lodi, Cristiano Marini.

“Ho conosciuto in questi anni Simone Uggetti come amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida – spiega il vice segretario del Pd ed ex sindaco di Lodi Lorenzo Guerini – detto questo, piena e totale fiducia nel lavoro dei magistrati, confidando che si faccia chiarezza con la massima rapidità”. Siamo alle solite, anche con le dichiarazioni. Più esplicito, e imbarazzante, il retro pensiero espresso dal senatore verdiniano Vincenzo D’Anna:”Credo proprio che sia in atto un’offensiva della magistratura contro Renzi e il governo”.

Il sindaco di Lodi è una vecchissima conoscenza di Lorenzo Guerini. A vent’anni era un esponente di spicco della sinistra giovanile lodigiana, a seguire è stato per dieci anni consigliere comunale (capogruppo dei Ds) e poi assessore nella giunta dello stesso Guerini (2006-2013). La consacrazione è avvenuta tre anni fa dopo la conversione al renzianesimo (Renzi ha sostenuto la sua candidatura a sindaco quando Guerini è diventato parlamentare). Il vice segretario del Pd ha anche avuto il piacere di fare da testimone di nozze a Simone Uggetti. Non è questa la madre di tutte le inchieste, ma per il Pd scotta ugualmente.

Ai due arrestati viene contestato il reato di turbativa d’asta perché il bando della gara per la gestione di due piscine sarebbe stato scritto appositamente per favorire una società sportiva. L’arresto, considerata l’accusa, potrebbe sembrare eccessivo ma i pm di Lodi lo hanno motivato parlando di pericolo di reiterazione del reato e di “alto rischio di inquinamento probatorio”. Sembra che i due, sotto intercettazione da marzo, stessero cercando di eliminare le prove del malaffare, anche “formattando dei computer”. L’inchiesta è partita in seguito alla denuncia della funzionaria comunale che stava predisponendo il bando. Il sindaco, a suo dire, più volte avrebbe interferito per far vincere la società Sporting di Lodi rappresentata da Cristiano Marini (le due piscine all’aperto, aggiudicate in gestione per 7mila e 500 euro, nel periodo estivo registrano 100 mila euro di utile). Il gip di Lodi, Isabella Ciriaco, lo descrive come “un soggetto autoritario che riesce ad imporsi” intimidendo i testimoni. E ancora: “Ha tradito l’alta funzione e l’incarico attribuitogli dai cittadini gestendo la cosa pubblica in maniera arbitraria e prepotente”.

Per le opposizioni ormai, Lega e M5S in prima fila, è come sparare sulla Croce Rossa. Salvini giocherella su Twitter: “Forse nel Pd di Renzi c’è un problema di onestà? Prossima riunione a San Vittore?”. Grillo usa il blog: “Continua l’epopea di arrestati piddini nelle amministrazioni locali. Per il prossimo è già partito il countdown: le città amministrate dal Pd sono martoriate da debiti, truffe e danni economici ai danni dei cittadini per incompetenza o per connivenza”. Tra le fila del Pd si ode un brusio diffuso, qualcuno balbetta ma altri cominciano a parlare di questione morale. Il presidente del partito, Matteo Orfini, ha balbettato un’idea brillante: “Noi governiamo e abbiamo la necessità che anche il nostro partito aumenti gli anticorpi”. Meno paludata la considerazione del presidente Pd della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Mi pare che esista nel paese una questione morale serissima. Significa supportare la magistratura che deve fare la sua parte fino in fondo nel rispetto di tutte le prerogative, scoprendo la verità e arrestando chi commette errori e chi è corrotto”. Anche Beppe Sala, candidato a Milano per il partito che voleva essere della nazione, sostiene che “la questione morale è di tutti”.