Pavoletti, Rincon. Ed entro qualche ora, Gagliardini. Il mercato invernale – che apre oggi per chiudersi alle 23 del 31 gennaio – scalda i motori e le prime a muoversi sono Napoli, Juventus, Inter. In alcuni casi con affari preparati e portati a termine prima dell’inizio ufficiale, per coprire le falle maturate in organico nella prima parte di stagione. Aurelio De Laurentiis è stato obbligato a sedersi al tavolo delle trattative parecchie settimane fa, con Milik ancora ai box, Gabbiadini in crisi di coscienza. Nonostante l’ottimo rendimento di Mertens che produce reti da consumato attaccante, serviva una punta centrale per sfruttare la macchina da gioco di Sarri, ecco quindi Pavoletti, con un bel pacco di milioni di euro al Genoa di Enrico Preziosi.

Il presidente del club della città della lanterna al solito smonta il suo giocattolo dopo le feste natalizie, con la garanzia quasi certificata dalla classifica di restare in A in tarda primavera. Quindi, oltre a Pavoletti, Preziosi ha ceduto il centrocampista venezuelano Rincon alla Juve. Un combattente, mediano di sostanza e gamba ma assolutamente una seconda – se non terza – scelta per il club juventino.

Perché i bianconeri avevano puntato tutto su Witsel, metronomo della nazionale belga, che si era promesso la scorsa estate ai bianconeri, garantendo il suo arrivo a Torino nella finestra invernale del mercato. Niente da fare, sono scesi in campo i cinesi che innaffiano di yuan i club ma soprattutto i calciatori (per Witsel 18 milioni di euro l’anno dalla squadra diretta da Fabio Cannavaro, il Tjanjin Quanijan), senza dimenticare Tevez allo Shanghai Shenhua (40 mln di euro l’anno per l’ex punta della Juventus) e le offerte folli per Messi e Cristiano Ronaldo. Per una volta i dirigenti bianconeri si sono trovati spiazzati, dopo essersi assicurati il difensore centrale del futuro (il giovane Caldara dall’Atalanta, indosserà la maglio bianconera ma nel 2018) e hanno virato sul venezuelano, ma la sensazione è che Marotta e Paratici lavorino a un altro colpo per la zona centrale del campo, che ha perso peso e gol con la partenza di Pogba, direzione Manchester United.

Ed è delle ultime ore – si attende l’ufficialità – uno dei colpi che potrebbe cambiare la stagione dell’Inter, squadra poco compatta, forte in avanti, friabile nel reparto arretrato. Affare praticamente fatto con l’Atalanta per Gagliardini, mediano di quantità, qualità, tecnica. Giovane, forte, italiano, le tre chiavi d’accesso individuate dalla proprietà cinese per intervenire sul mercato. Un altro flusso di milioni di euro (prestito oneroso con diritto di riscatto a giugno) per la società bergamasca, che continua a produrre talenti di spessore, confermandosi una delle società con il vivaio più fertile nel panorama europeo. E dopo i primi movimenti di Napoli, Juve e Inter, sono attese a un colpo le altre grandi, tipo il Milan, anche se Montella sa che gli acquisti dipendono dalle cessioni, questa l’indicazione che arriva dalla proprietà cinese che dovrebbe procedere al closing per il pacchetto azionario di Berlusconi entro il 9 marzo. Anche se qualche soldo in cassa dovrebbe arrivare dalla partenza verso la Russia (Spartak Mosca) di Luiz Adriano, due anni in rossonero senza mai impressionare. A Montella servirebbe un centrocampista di forza e tecnica, forse un’ala in grado di giocare su entrambe le fasce e con i contatti di Galliani nulla è impossibile.

E poi c’è la Roma che cerca il vice Salah impegnato in Coppa America ma anche un’alternativa a Dzeko. Le opzioni vanno da Jesé (talento della cantera del Real Madrid per ora fallimento al Paris Saint Germain) a Defrel del Sassuolo sino allo stesso Gabbiadini dal Napoli, ancora senza una maglia assicurata. Ma oltre alle prime in classifica si muovono anche Sassuolo, Genoa, Torino. Per Di Francesco, flagellato da infortuni ecco in regalo Aquilani, classe ed esperienza – assieme a una buona dose di infortuni – in uscita dal Pescara.

Il grifone prende Morosini, trequartista di gran talento del Brescia e Beghetto, esterno della Spal. Mentre Mihajlovic sta per accogliere Iturbe, flop in maglia giallorossa ma che potrebbe rilanciarsi al Toro, come avvenuto con Iago Falque. Invece a Bologna Donadoni vuole rilanciare il talento perso da alcune stagioni di Cerci mentre il Pescara già con un piede fra i cadetti, pensa a un restyling (sei-otto nuovi arrivi) per giocarsi la salvezza con Crotone, Empoli e Palermo.