Ricordare Lucio Dalla non è mai impresa facile. La sua poliedrica esistenza, umana ed artistica non agevola certo il lavoro di rimettere in memoria la sua essenza. Da quando è scomparso di Dalla ci sono arrivate notizie controverse, una fondazione a lui dedicata fatta da non professionisti ma dagli eredi che a tutt’oggi non da segnali significativi di continuità e di progettualità.

Rare uscite di cd commemorativi, non sempre bei libri che parlano di lui e tante chiacchiere che poco aiutano a comprendere il messaggio di Dalla. Presso il Vittoriano, nella Sala Zanardelli Ernesto Assante ha curato la mostra Lucio Dalla Immagini e suoni. È un piccolo percorso fatto con le foto di alcuni dei fotografi che hanno immortalato Dalla nel corso della sua vita; ecco l’elenco: Guido Harari, Fausto Ristori, Luciano Viti, Giovanni Canitano, Carlo Massarini, Fabio Lovino.

La maggior parte delle fotografie riguardano il periodo di maggior successo di Dalla, quello della fine degli anni settanta. Sono scatti, alcuni ripresi durante i suoi innumerevoli concerti, altri durante la vita romana e bolognese. Forse quelle più famose e quelle che lo ritraggono in vari momenti della sua vita, sono quelle di Giovanni Canitano. Singolari poi sono quelle scattate da Carlo Massarini che, dismessi gli abiti di Mister Fantasy, assume quelli di fotografo seguendo Dalla fra il 1978 e il 1980. Fabio Lovino ha messo in mostra una serie singolare di scatti del 2003 che ritraggono Dalla come antico signore di campagna con tanto di cane. E poi l’arte di Guido Harari e la Bologna di Dalla. È quindi un piccolo percorso che dona di Dalla una parte della sua essenza, attraverso i suoi vissuti professionali e non. Forse le foto di Viti che lo ritraggono nella sua Roma sono fra i più umani.

Ma certo non basta per segnare il passo di Dalla che ancora oggi è molto avanti a quello di tanti. Assante ha cercato di fare cosa meritoria nel mettere assieme una serie di scatti. Ciò che però colpisce nel percorso conoscitivo è il documentario che ha fortemente voluto Mario Sesti Senza Lucio dove quello che è oggi, riguarda proprio l’assenza di Dalla e dalla pesantezza di essa.

Ci sono tanti testimoni che rimarcano come la presenza vitale di Dalla fosse essenziale, basilare. E poi c’è la voce guida di Marco Alemanno, colui che forse, ad oggi conserva la memoria più intima, significativa ed umanamente incredibile di Lucio Dalla.
La mostra rimarrà aperta fino al 2 ottobre.