Un documento in 10 punti, firmato dai candidati 5Stelle per il Campidoglio per poter partecipare alle elezioni a Roma, con la previsione di una multa da 150 mila euro come «danno d’immagine» per chi disobbedisce alla linea. Una decisione – anticipata da La Stampa – voluta da Casaleggio. Sul blog di Grillo, M5S ha così presentato il codice: obbligo di uniformarsi alla linea e al programma del movimento, staff di comunicazione designato da Grillo e Casaleggio. «Forse abbiamo rotto le uova nel paniere a qualcuno che credeva di poterci infiltrare, di poter corrompere o comprare qualche nostro portavoce. Per noi il vincolo di mandato significa che se ti candidi con una forza politica e prendi l’impegno di attuare un programma non ti viene concesso di cambiare casacca dal giorno alla notte e usare la poltrona per i tuoi interessi. Se lo fai, paghi dazio, e quei soldi vengono investiti per realizzare un’opera nella città».

Punti, sostengono i grillini, «pressappoco identici a quelli già inseriti nei codici di comportamento delle politiche e delle europee». «Se vuoi cambiare casacca torni a casa e ti fai rieleggere», dice Di Maio. Dal Pd Emanuele Fiano attacca: «La Casaleggio e associati scopre le carte: vuol mettere le mani sulle città. Un ricatto ai candidati per determinare dalle sue stanze tutto ciò che riguarda l’amministrazione».