Ieri mattina all’ospedale Santa Maria della Pietà di Nola sono arrivati i Nas, inviati dal ministero della Salute. L’ispezione è stata decisa dopo che sabato sera i pazienti sono stati curati sul pavimento del pronto soccorso, stesi sulle coperte, come dopo un disastro.

Il nosocomio serve un bacino di oltre 600mila abitanti: la neve, che ha reso impraticabili le strade dell’avellinese dirottando l’utenza su Nola, l’epidemia di influenza e l’assenza di medici di base per le festività hanno mandato in tilt l’assistenza. Le immagini sono finite su Facebook. Il direttore sanitario, Andreo De Stefano, il responsabile del pronto soccorso, Andrea Manzi, e il responsabile della medicina d’urgenza, Felice Avella, sono stati sospesi. Il governatore campano, Vincenzo De Luca, ha convocato i responsabili delle Asl e delle aziende ospedaliere per avviare le procedure di licenziamento: «La circostanza straordinaria non giustifica la vergognosa situazione verificatasi, della quale nessuno è stato informato».

De Stefano si difende: «Meglio curare a terra qualcuno che farlo andare via. Sono arrivate 265 persone su 107 posti letto, a fronte di una media di 150 pazienti. Abbiamo 15 barelle, una volta esaurite siamo ricorsi alle coperte. Una delle persone a terra era in arresto cardiaco, i medici hanno fatto la defibrillazione sul pavimento pur di salvarla». La responsabile della Asl Napoli 3, Antonietta Costantini, ha precisato: «Se ci sono stati tutti questi accessi qualcosa non ha funzionato a livello di assistenza territoriale. La vicenda ha leso l’immagine del nosocomio anche se i medici del pronto soccorso hanno prestato la dovuta assistenza e non si sono fermati neanche davanti alle difficoltà».

Dura la replica di Valeria Ciarambino dei 5Stelle: «De Luca ha istituito un ufficio ispettivo, ha varato una legge che gli ha permesso di nominare i vertici della Sanità, dovrebbe sapere in che stato è il settore. Faremo dei blitz nelle strutture per documentarne le condizioni, trasmetteremo i dati alle procure». I 5Stelle sottolineano che De Luca continua a chiudere ospedali prima di aver attivato gli ambulatori territoriali. «Il Pd come anche il centrodestra – il commento di Luigi Di Maio – ha ottenuto tanti voti dalla sanità privata campana promettendo di affamare quella pubblica, ridotta a poltronificio e bancomat della politica».

Nel 2009 in Campania il deficit del settore era di 853milioni, nel 2010 divenne commissario l’allora governatore Caldoro, nel 2015 si registrò un avanzo di 230milioni. Al netto dei buchi scoperti da De Luca nei conti del 2013, i cittadini hanno subito una cura da cavallo con blocco del turn over e chiusura degli ospedali (meno 2mila posti letto solo a Napoli), facendo precipitare la Campania tra il penultimo e l’ultimo posto nei Livelli di assistenza. Chiuso nel 2011 il pronto soccorso di Pollena: sabato avrebbe potuto aiutare il Santa Maria. «Può succedere di nuovo – ha commentato il sindaco di Nola, Geremia Biancardi – a quel punto il governatore sospenderà altri medici?».