Dopo l’attacco al Radisson hotel di Bamako del 20 novembre scorso (21 i morti e 170 iferiti), si rafforza in Mali il timore di nuovi attacchi terroristici. Sarebbero 3 le vittime – 2 soldati dell’Onu di origini guineane e un civile – e 21 i feriti di un attacco missilistico a Kidal (nel nord-est del Paese) contro un campo della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma).

Bombe e razzi sarebbero stati lanciato da un commando di cui, mentre scriviamo, resta sconosciuta l’identità tra colpi di mortaio riecheggiati in lontananza. I lanci di razzi contro le basi Onu del nord sono alquanto comuni in Mali, soprattutto durante le notti di luna piena – più illuminate – quando la visibilità è maggiore (benché sia raro che riescano a cadere all’interno dei compound). Da quanto riferito da Olivier Salgado – vice capo della comunicazione del Minusma – l’attacco sarebbe avvenuto sabato attorno «alle 4 del mattino».

Testimonianze raccolte sul posto dalla Reuters riferiscono che ai razzi sarebbe seguito l’eco di raffiche di mitra e di colpi di mortaio provenienti dall’interno del campo. Da indiscrezioni trapelate da fonti di sicurezza del Mali che hanno preferito restare anonime, il campo Onu di Kidal avrebbe ricevuto tre giorni fa un warning da un gruppo jihadista. Rivelazioni che troverebbero conferma nelle accuse rivolte ai gruppi radicali islamisti da un deputato locale, Ahmoudene Ag Ikmasse.

D’altronde è risaputo che il Mali dal nord al sud è terra di scorrerie dei jihadisti locali che non hanno faticato a riprendere il territorio nonostante una relativa debacle subita (nel nord) dalle forze francesi dell’Operazione Serval del 2013. E – ancora – sono attualmente tre i gruppi integralisti che rivendicano l’attentato di dieci giorni fa all’hotel più prestigioso della capitale: Al Mourabitoune, Al-Qaeda in the Islamic Maghreb (Aqim) e il Front de Libération du Macina (Flm).

Lo stesso attentato al Radisson oltreché chiamare in causa ragioni strettamente terroristiche legate agli attentati di Parigi e all’intenzione di colpire lo «sconfinamento» (alquanto regolare invece secondo i principi della politica della Francafrique) della presenza francese nel Sahel, non esclude che sia in atto un tentativo di destabilizzazione del processo di pace iniziato a giugno scorso con gli accordi di Algeri tra il governo del Mali e i gruppi per l’autonomia del nord del Mali della Coordination of Azawad Movements (Cam). Giovedì scorso le autorità del Mali hanno tratto in arresto due persone sospettate di essere legate al raid jihadista al Radisson (rintracciate grazie allo screening dei cellulari di due degli assalitori uccisi durante il blitz delle forze di sicurezza), il peggiore attacco jihadista in questo paese dell’Africa occidentale (sei russi, tre cinesi, un israeliano e un americano, gli stranieri tra le 21 vittime).

Sono circa 3.500 i militari francesi di stanza in Mali e 10 mila quelli del Minusma impegnate a stabilizzare la situazione nell’ex colonia francese. Giorni fa l’ambasciata degli Stati Uniti a Bamako ha diffuso l’allerta sulla possibilità di «ulteriori attività terroristiche nella capitale» e ha invitato i cittadini americani in Mali a evitare bar, ristoranti e centri commerciali.

Circa due settimane dopo l’attacco al Radisson ben poco viene fatto sapere sulle indagini in corso se non il fatto che a cooperare con il pool antiterrorismo di Bamako siano intervenuti gli esperti francesi di criminologia mandati da Parigi per identificare i volti dei due assalitori rimasti uccisi durante l’assedio, quelli delle forze del Minusma e un team dell’Fbi.

L’Onu era già stato colpito prima di ieri, pochi giorni dopo l’attacco al Radisson, quando è stato attaccato un veicolo dei caschi blu che viaggiava in un convoglio a circa 25 km a ovest della città di Timbuktu, sulla strada per Goundamnon: l’esplosione di una mina ha causato l’uccisione di un peacekeeper.

Intanto, a correre in aiuto alla Francia e all’Onu in Mali è la Germania che nei giorni scorsi si è detta pronta – in risposta alla richiesta di sostegno di Hollande – a inviare circa 650 soldati.