Occhi bistrati, sguardo luciferino, ironia a mille… Torna Miguel Bosè – ex divo delle ragazzine anni ’80, maturo signore attore, produttore, coach, padre di quattro gemelli e una vita divisa tra Panama – dove risiede – e il mondo.

Amo è il nuovo album di inediti, a quattro anni da Cardio, cantato in spagnolo tranne quattro tracce italiane (L’incanto, Liberi da ore, Amo e Brividi): “Ma perché me l’hanno chiesto i discografici – racconta – in realtà in molti preferiscono quando canto in spagnolo”.

Album pop nell’accezione classica del termine, molto attento ai suoni con molta elettronica bilanciata dall’utilizzo di strumenti acustici, i testi – come chiaramente allude il titolo – tutti incentrati su passione e sentimento…: “Sì, l’amore declinato in tutte le sue forme. Amo tutto quello che so , che non so e che intuisco, ho sempre avuto una curiosità insaziabile”.

Alle spalle una famiglia di artisti, la madre Lucia attrice e il padre Dominguin, torero – coppia da rotocalco negli anni d’oro, e tre sorelle. L’infanzia e l’adolescenza a Madrid ai tempi della dittatura: “Quando ero piccolo c’era Franco e non si poteva guardare la tv. L’unica via era immaginare un mondo a parte, io avevo la fortuna di avere in casa una biblioteca immensa grazie a mia madre. Mio padre quasi non sapeva scrivere ma era un uomo molto intelligente. Poi ho studiato in Francia ed è stato un periodo importante, lì ti formano come libero pensatore”.

Miguel Bosè
La Spagna negli ultimi anni ha fatto un disastroso passo indietro. I nuovi partiti come Podemos hanno le idee chiare e hanno finalmente la possibilità di scombussolare questo bipartitismo

Tra i pezzi spicca Si se puede – si è possibile – che suona come lo Yes we can obamiano, racconto di una società in declino.

La Spagna?: “Sì, negli ultimi anni ha fatto un disastroso passo indietro con un governo completamente incompetente che non è stato capace di gestire la crisi. I nuovi partiti come Podemos hanno le idee chiare e hanno finalmente la possibilità di scombussolare questo bipartitismo. Oggi il mio paese ha come perso il sorriso. E’ terribile”.

Il tour parte in primavera ma non sono ancora state rese note date italiane, tutto è legato alle sorti commerciali di Amo… “In Italia ho ricominciato ad andare in classifica di recente, (Papito, un best of con tutti duetti è andato molto bene, ndr). Ma negli anni ottanta – all’epoca del mio grande successo nel belpaese – pubblicai un album Bandido di enorme impatto latino, ma da voi non funzionò. Faccio un po’ l’esempio di Sordi che fino a quando ha fatto i film che gli italiani si aspettavano è stato considerato il più grande, poi quando ha provato a fare qualcosa di diverso non è stato capito”.