Una molotov è stata lanciata contro una sede del partito repubblicano, in North Carolina, l’esplosione ha causato un incendio che ha distrutto mobilio e materiale elettorale di Trump. Chiunque sia stato (le indagini sono ancora in corso) ha scritto sul muro esterno «Nazisti repubblicani, via dalla città». Ha avuto le idee subito chiare Donald Trump che, appena saputo dell’attacco, ha immediatamente twittato «Gli animali che rappresentano Hillary Clinton e i democratici hanno lanciato un attacco incendiario alla nostra sede in North Carolina», sicuro che i mandanti non possano essere che loro.

In America al momento l’atmosfera è di lotta feroce.  Un paio di giorni prima di questo evento, dei suprematisti bianchi sono stati arrestati in quanto stavano organizzando un attacco terroristico contro la comunità somalo musulmana in Oregon, le intercettazioni che li hanno incastrati hanno rivelato toni di una violenza incredibile.

La spaccatura ed il clima di odio che questa campagna elettorale infinita ha impiantato in America rischia di durare ben oltre l’8 novembre; Trump, vedendo la vittoria allontanarsi, da giorni parla di elezioni truccate e vincitore illegittimo. Le accuse di Trump ai rivali sono arrivate solo poche ore dopo che, sempre su Twitter, il candidato repubblicano, aveva parlato di presunte scorrettezze e brogli. «Le elezioni sono assolutamente truccate dai media disonesti e distorti che sostengono Hillary l’imbrogliona, ma anche in molti seggi elettorali, è triste».

Anche il suo vice, Pence, in un’intervista ha parlato di «una sensazione di elezioni truccate» per via «della campagna dei media» contro Trump.

«A prescindere dall’essere repubblicani, democratici o indipendenti, tutti gli americani devono sentirsi oltraggiati per questo attacco», ha invece dichiarato il direttore esecutivo del Partito Repubblicano del North Carolina.

Anche Clinton ha usato Twitter, per condannare l’accaduto, definendolo «orribile e inaccettabile» e dicendosi sollevata per il fatto che non vi siano state vittime.