Ancora pessime notizie per Debora Serracchiani, vice segretaria nazionale Pd e governatrice del Friuli. Dopo le clamorose sconfitte di Trieste e Pordenone, domenica il turno delle comunali ha sancito uno scenario analogo. Serracchiani alla vigilia era concentrata fra la festa della zucca di Venzone e il tour referendario. Ieri ha ricevuto l’ambasciatore della Norvegia, ma i numeri restano una spina nel fianco.

Tanto per cominciare a Monfalcone (Gorizia) nei 36 seggi si è presentato soltanto il 51,3% degli elettori (10.932 su 21.271). Per la poltrona di sindaco, la sfida era tutta al femminile: la novità non è bastata a battere l’astensionismo. E la sindaca di centrosinistra Silvia Altran, 61 anni, sostenuta da Pd, la Sinistra e due civiche, non va oltre il 34%. Per di più ha rischiato di essere battuta al primo turno da Anna Maria Cisnit (coalizione di centrodestra al gran completo) che si è fermata al 49,53% dei consensi. Staccate nettamente Elisabetta Maccarini del M5S e Suzana Kulier (Alternativa per Monfalcone) che rispettivamente hanno ottenuto l’11 % e il 5,2% dei voti.
Al ballottaggio sarà di fatto impossibile recuperare lo scarto di 1.622 preferenze, soprattutto perché le 554 di Kulier sono “tricolori” e le 1.189 dei “grillini” tutt’altro che recuperabili. Molto più di un campanello d’allarme nella città degli storici cantieri navali che, oltre alla vicenda dell’amianto-killer, deve fare i conti con le presenze criminali, come ha dimostrato l’indagine del procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia di Trieste Carlo Mastelloni.

Il 6 novembre sarà ballottaggio anche a Codroipo (Udine) dove l’affluenza è stata del 57,3%. Il sindaco uscente Fabio Marchetti, una carriera politica cominciata in An, ha ottenuto 3.926 voti pari al 47,4%. Alberto Soramel del centrosinistra ripartirà da 3.107 con il 37,5%. Decisivi gli elettori di Graziano Ganzit che con la civica “Codroipo nel cuore” ha convinto 1.246 votanti.

Un’altra sconfitta per Serracchiani a Ronchi dei Legionari. Il nuovo sindaco è Livio Vecchiet anche sull’onda del “no” alla fusione con Monfalcone e Staranzano (tre consiglieri alla lista civica). Il candidato Enrico Masarà si è dovuto arrendere per 93 voti, nonostante il Pd sia il primo partito seguito dalla civica di centrosinistra. La differenza vera l’ha fatta il M5S con il 19,3% dei consensi che valgono un seggio “storico” in municipio.

Infine, una curiosità. Nel Comune di Nimis, 2.752 anime sparse in nove frazioni, nelle urne di sei mesi fa non era stato raggiunto il quorum di partecipazione: 43% di votanti con l’unico candidato, Walter Tosolini, che aveva raccolto 814 preferenze su 959 schede. Così era arrivato il commissario e domenica si è tornati a votare nelle quattro sezioni. E hanno espresso la loro preferenza in 1.495 pari al 51,1%. Gloria Bressani, classe 1954, candidata di “Rinnova Nimis” ha trionfato con 685 voti. A Tosolini ne sono andate 435 e altre 340 a Gabrio Vaccarin espressione di Tiare e FdI.