Per la Giornata mondiale del rifugiato di sabato 20 giugno, l’Alto commissariato dell’Onu organizza a Firenze un grande concerto per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di oltre 50 milioni di persone nel mondo costrette a fuggire a causa di guerre, discriminazioni e violazioni dei diritti umani. A partire dal primo pomeriggio e fino a mezzanotte, alla Visarno Arena nel parco delle Cascine saranno protagonisti di volta in volta Elisa, Piero Pelù, Bandabardò, Brunori Sas, Francesco Pannofino, Enrico Ruggeri ed il Piotta, e ancora Virginiana Miller, Street Clerks, Cecco e Cipo, Appino, i Gatti Mézzi, Francesco Guasti, Dimartino, Diodato, Naomi Berrill e Joyeux. Tutti partecipano gratuitamente, senza percepire cachet per le loro esibizioni. Biglietto d’ingresso popolare, 10 euro con i quali l’Unhcr garantirà un mese di acqua potabile a un rifugiato che vive in condizioni di emergenza umanitaria. Tutte le spese di produzione sono sostenute dagli sponsor (Regione Toscana, Unicoop Firenze e Publiacqua), con contributi diretti o con la fornitura gratuita di servizi. Nessuna spesa di produzione graverà sull’incasso, che sarà totalmente devoluto all’ Unhcr.

Nel corso dell’iniziativa, co-organizzata dalle Nozze di Figaro e dalla Water right foundation, ci sarà spazio anche per una serie di videodocumentari incentrati sulle storie dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Da segnalare su questo fronte la presenza sul palco del Visarno di Alessandro Gassmann, ambasciatore dell’Unhcr e autore del documentario Torn, un viaggio tra gli artisti siriani rifugiati in Giordania e Libano, del quale sarà presentato in anteprima un estratto.

“Quello che arriva da Firenze e da tutta la Toscana è un segnale dirompente – anticipa Carlotta Sami, portavoce per il sud Europa dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati – che conferma la sensibilità e la disponibilità a fare qualcosa di concreto per chi è costretto ad abbandonare tutto e fuggire dalla propria terra perchè restare significherebbe morire. Il nostro concerto vuole lanciare un messaggio di accoglienza attraverso la musica, vuole raccontare i viaggi che tanti esseri umani affrontano nella speranza di trovare un posto da chiamare casa e poter vivere in condizioni dignitose, per ricominciare la propria vita da zero”. Simbolo del concerto di sabato sarà la chitarra “Mare di mezzo”, realizzata dal liutaio cortonese Giulio Carlo Vecchini con il legno di barconi naufragati al largo di Lampedusa.