«Cauto ottimismo» da parte degli esponenti di Armenia e Azerbaigian che si sono incontrati ieri a Vienna, anche se poche ore, il ministro della difesa azero ha accusato al controparte: «Subito dopo i colloqui di Vienna, gli armeni hanno violato la tregua».

A Vienna, in ogni caso, si è svolto il primo incontro dopo la ripresa dei combattimenti, durati quattro giorni, all’inizio di aprile, lungo la «linea di contatto» che divide le parti coinvolte nel conflitto del Nagorno Karabakh. In una dichiarazione congiunta, Stati uniti, Francia e Russia, i tre paesi che co-presiedono il gruppo di Minsk di mediatori dell’Osce e i cui ministri degli esteri, per la Francia il ministro agli affari europei, hanno preso parte al colloquio di ieri, hanno reso noto che Serzh Sargsyan e Ilham Aliyev hanno anche concordato di rafforzare la «missione di controllo» del cessate il fuoco dell’Osce. Si tratta di una missione che al momento può contare solo su sei osservatori non basati nella regione e costretti ad annunciare in anticipo ogni loro visita al fronte, e di istituire un meccanismo di controllo delle violazioni del cessate il fuoco.

A giugno, in una località da concordare quindi i presidenti dei due paesi coordineranno la data e il luogo in cui avverrà il loro terzo incontro «per proseguire il lavoro intrapreso per la definizione dei parametri di un accordo finale della crisi del Nagorno Karabakh», ha spiegato il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov.