A vederli è stato ieri mattina un aereo della guardia costiera maltese. Cinque uomini e due bambini che galleggiavano in acqua, sperduti in mezzo al Mediterraneo. Sono stati recuperati qualche ora dopo da un mercantile battente bandiera panamense, il Pegaso, impegnato sempre in zona nelle operazioni di soccorso di un altro barcone con 386 immigrati a bordo. Insieme ai superstiti sono stati recuperati anche tre cadaveri.
Sono state solo le battute iniziali di quella che potrebbe essere l’ennesima grave sciagura dell’immigrazione. Ai soccorritori i superstiti hanno infatti detto di aver viaggiato su un barcone insieme ad altri 30 migranti (ma è stata fatta anche l’ipotesi di 400 persone a bordo), fino al momento del naufragio avvenuto a circa 300 miglia a est di Malta. Il mercantile ha fatto rotta verso Pozzallo ma durante la navigazione ha avvistato e salvato altre due persone che si trovavano in acqua.
Nel punto in cui è avvenuto il naufragio sono immediatamente scattate le operazioni di soccorso alle quali hanno partecipato anche un elicottero della Marina greca e un aereo della Guardia costiera italiana. Proprio quest’ultimo ha avvistato delle persone in mare alle quali ha lanciato una zattera di salvataggio. In seguito anche questi superstiti sono stati tratti in salvo da un mercantile che li ha condotti a Creta.
La nuova tragedia ha riacceso le polemiche politiche, con la Lega nord che non ha perso occasione per soffiare sul fuoco. «Sono morti che pesano sulla coscienza dei soliti noti. Sono morti di Mare nostrum», ha detto il segretario del Carroccio Matteo Salvini parlando alla festa dei popoli padani a Crissolo, alle pendici del Monviso. Per l’occasione Salvini ha rispolverato la più becera propagand leghista, arrivando a chiedere l’uso delle armi per difendere i confini nazionali. «I confini ci sono e in quanto tali vanno difesi anche con le armi, perché così succede in tutto il mondo», ha proseguito il segretario federale. Nel mirino di Salvini, così come di altre forze politiche di destra, c’è ancora una volta l’operazione Mare nostrum, della quale da mesi chiede la fine. Senza però proporre mai un’alternativa altrettanto valida che non siano i soliti discorsi sull’aiutare i migranti «a casa loro».
In realtà l’operazione condotta dalla Marina militare è l’unica che da undici mesi permette di limitare le morti nel canale di Sicilia, tanto da essere riuscita a salvare più di 110 mila persone.Un’operazione per la quale il governo vorrebbe una maggiore partecipazione da parte dell’Europa. Per questo il ministro degli Interni Angelino Alfano e l’ex commissaria per gli Affari interni dell’Unione europea Cecilia Malmstrom hanno raggiunto un accordo per l’avvio di una nuova missione, Frontex plus, alla quale dovrebbero partecipare anche Francia, Spagna e Germania. «Lampedusa è il nuovo Checkpoint Charlie che divide il sud dal nord del mondo, un pezzo che agogna e desidera il benessere, la libertà e la democrazia e un pezzo del mondo che lo deve difendere», ha detto ieri Alfano parlando alla festa dell’Udc a Chianciano. Il riferimento è al celebre posto di blocco esistito fino al 1989 nei pressi del muro di Berlino. «Quando mi batto in Europa per affermare che il Mediterraneo è la frontiera dell’Europa – ha proseguito Alfano – mi batto non per l’egoismo italiano, ma perché non c’è mai stata una confederazione che non abbia difeso e presidiato la propria frontiera esterna». A difesa di Mare nostrum è intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini: «E’ stata l’unica azione che ci ha riporato alla realrtà, molto meritoria perché ha salvato migliaia di vite umane. Evidentemente Mare nostrum da sola non basta».