Il 6 dicembre la Legge di Bilancio avrebbe dovuto cominciare il suo iter di discussione in sede di Commissione Bilancio del Senato. Come precari dell’Istat attendevamo questo passaggio in vista del recepimento di un provvedimento che, inizialmente respinto dal Governo alla Camera, avrebbe permesso l’inserimento in ruolo dei 350 lavoratori a termine che da anni rendono possibili le attività ordinarie dell’Istituto Nazionale di Statistica.

Prendiamo atto in queste ore che il percorso di approvazione della manovra è stato blindato, impedendo al secondo ramo del parlamento di concludere l’iter democratico previsto dal nostro ordinamento.

Clamorosamente l’annullamento della funzione di contrappeso del Senato si verifica proprio a valle della tornata referendaria, che con il suo esito ne ha voluto confermare l’importanza.

Numerosi provvedimenti, compreso quello che ci riguarda e per cui siamo in mobilitazione, sono rimasti esclusi dall’articolato e dovranno necessariamente essere oggetto di trattazione a partire dal decreto «Mille Proroghe».

La stabilizzazione dei precari dell’Istat, selezionati attraverso procedure concorsuali pubbliche, non è più rinviabile anche alla luce dell’avvio del Censimento Permanente, previsto per i primi mesi del 2017 e che potrà essere garantito solo attraverso il consolidamento in ruolo di tutto il personale a termine.

A tal fine sono già previste nel bilancio dell’Istituto le risorse economiche necessarie. Queste però potranno essere utilizzate per reclutare il personale attualmente in servizio da almeno tre anni, attraverso procedure riservate, solo estendendo i requisiti imposti dalla normativa vigente fermi al 2013.

Per questo motivo l’assemblea permanente si è spostata nelle stanze della comunicazione per bloccare la diffusione del comunicato «Il mercato del lavoro – III trimestre 2016».

Noi dall’Istat non ce ne andiamo!