Mercoledì 15 ottobre si sono svolte in Mozambico le elezioni parlamentari e presidenziali. Anche se gli scrutini non sono ancora ufficialmente terminati è evidente la vittoria schiacciante del Frelimo la cui percentuale si aggira intorno al 65%. Una percentuale comunque ben più bassa di quel 75% raggiunto nelle elezioni del 2009, del resto tutta la campagna elettorale aveva messo in evidenza la grande sproporzione di risorse tra il partito al potere e gli altri due.

Maputo è ancora interamente ricoperta di manifesti di Nyusi mentre degli altri due candidati Dlhaklama e Simango si fatica a trovare l’effige. È chiaro che il Frelimo ha usato tutti gli strumenti e i capitali in suo possesso, cioè gli unici disponibili, per osteggiare qualsiasi possibile sorpasso. La sbandierata, auspicata e attesa partecipazione di massa non è avvenuta. Su 10.000.000 di cittadini che si erano iscritti per votare (qui è necessario iscriversi prima), solo 5.000.000 si sono effettivamente recati alle urne, ovvero solo il 50% (e se si fa un calcolo di tutta la popolazione si scende ancora, dato che i cittadini che potevano usufruire del diritto di voto erano 12.000.000).

Ci sono stati poi alcuni incidenti nel nord del paese, urne chiuse prima del dovuto, qualche strano assalto di marginales nelle scuole dov’erano i seggi (non si capisce perché mai), schede rubate o contraffatte, osservatori e delegati tenuti fuori con la scusa di non aver depositato in tempo i documenti necessari, qualche pistolettata, due morti e un numero indefinito di feriti, episodi considerati non abbastanza gravi dagli osservatori Ue da poter invalidare le elezioni come sta richiedendo a gran voce Dlhaklama.

Ancora non si capisce quali saranno le conseguenze di tutto ciò, l’ipotesi che la Renamo, che non ha mai riconsegnato le armi, ricominci a combattere non sembra molto plausibile. Piuttosto si prevede qualche trattativa su ruoli e riconoscimenti tra i due maggiori contendenti Frelimo e Renamo, Mdm ha percentuali molto basse al momento, che varieranno a secondo delle proporzioni reali che risulteranno a scrutini finiti.