L’ex primo ministro, Jean-Marc Ayrault, sostituisce Laurent Fabius agli Esteri. E c’è il grande ritorno dei Verdi: tre écolos entrano nel nuovo governo Valls. La preda principale è Emmanuelle Cosse, segretaria di Europa-Ecologia-I Verdi, nominata alla Casa, che ha subito dato le dimissioni dalla carica di partito. Due dissidenti Verdi, Barbara Pompili e Jean-Vincent Placé (uscito da Europa Ecologia accusata di “derive gauchiste”), sono nominati sottosegretari (rispettivamente alla Riforma dello stato e alle Relazioni internazionali sul clima). Per Hollande si tratta dell’ultimo rimpasto, in vista della direttiva finale per la campagna delle presidenziali del 2017. Il presidente ha fatto esplodere la galassia ecologista, nella speranza di evitare una rivalità al primo turno nel 2017: con perfidia, Cosse è nominata alla Casa, ministero che aveva occupato l’ex segretaria Verde, Cécile Duflot, che aveva rifiutato di far parte del primo governo Valls. Duflot, come del resto Cosse, sono contrarie alle riforma costituzionale sullo stato d’emergenza e la privazione di nazionalità. Per di più, Ayrault e Cosse sono una coppia esplosiva nello stesso governo, a causa del conflitto sulla costruzione dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes, a Nantes. Ayrault, che è stato a lungo sindaco di Nantes, ha sempre difeso l’aeroporto, Cosse, come tutti i Verdi, è stata sempre contraria. La soluzione salomonica è la promessa di un referendum locale, che deciderà a breve del futuro dell’aeroporto.

Cambiamento anche al ministero della Cultura, Fleur Pellerin è sostituita da Audrey Azoulay, finora consigliera all’Eliseo nel settore culturale. I radicali di sinistra, stampella tradizionale del Ps, dopo le dimissioni di Christiane Taubira, confermano due posti al governo, tra cui il leader storico, Jean-Michel Baylet (Territori e Ruralità). Per il primo ministro, Manuel Valls, il nuovo governo premia “esperienza e solidità”. François Hollande ha giustificato le scelte in tv, ieri sera. Ma il nuovo governo ha in sé molti germi di conflitto, nelle cariche di promo piano: a quello già esploso tra Valls e Emmanule Macron, ministro dell’Economia che ha criticato ad alta voce la riforma sulla nazionalità, si aggiunge la vecchia ruggine con Ayrault, che l’attuale primo ministro aveva eliminato e sostituito. Con la nomina di tre ecologisti, tra cui Emmanuelle Cosse, Hollande spera di aver fatto un colpo politico, una bomba nel mondo écolo, che dovrebbe devitalizzare l’eventuale candidatura verde al primo turno delle prossime presidenziali.