Nuovo scontro tra Tito Boeri e il ministero del Lavoro, che il 16 dicembre ha inviato al presidente dell’Inps una lettera di critiche e rilievi. Dura la risposta di Boeri (resa pubblica dall’Adnkronos), che accusa il ministero di rispondere con ritardo alle richieste dell’Inps su «problematiche di grande rilevanza per i cittadini e il mondo delle imprese» e di esercitare il potere di vigilanza in «funzione intimidatoria».

Nella missiva, inviata anche ai ministeri dell’Economia e della Pa, Boeri rifiuta di essere dipinto come colui che ha «scalfito l’immagine dell’Istituto» e controbatte: «Le critiche sono estremamente generiche e apodittiche e per lo più prive di riferimenti a specifiche norme di legge o ad atti di indirizzo o di gestione» dell’Inps. E «alcune delle osservazioni intervengono con mesi, se non anni, di ritardo rispetto agli eventi» citati e «paiono ventilare un esercizio del potere di vigilanza del ministero quasi in funzione intimidatoria». Mentre per Boeri chi vigila sull’Inps dovrebbe «segnalare tempestivamente e puntualmente eventuali illegittimità» indicando nel dettaglio le norme violate o evidenziando «criticità sul piano del merito o dell’opportunità e, nel caso, prospettare soluzioni».