In questi mesi abbiamo dedicato innumerevoli prime pagine, cronache, analisi e interviste all’immigrazione. Alle storie e alle tragedie che i milioni di persone che approdano ai confini d’Europa portano con sè.

Il lavoro del fotoreporter dell’agenzia Reuters Yannis Behrakis (distribuito in Italia da LaPresse) è un racconto per immagini che non lascia ombre. Né lascia indifferenti. Ecco alcune foto, e le storie che portano con loro.

[do action=”quote” autore=”Yannis Behrakis”]I have been covering refugees and migrants for over 25 years. The difference this time was that migrants were arriving in my homeland.[/do]

(ti ricordiamo che le condizioni di utilizzo delle foto sono stabilite qui e sono invalicabili)

1) Lesbo, Grecia, 20 ottobre 2015

 

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Una famiglia afghana si abbraccia all’arrivo su una spiaggia di Lesbo, in Grecia, dopo la traversata dalla Turchia in un gommone stracarico il 20 ottobre 2015. Secondo l’Onu, il numero di migranti arrivati in Europa dal mare quest’anno arriverà a 1 milione di persone. Metà di queste, sono siriani in fuga dalla guerra. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

2) Lesbo, Grecia, 17 settembre 2015

 

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Un greco aiuta un siriano che raggiunge esausto a nuoto le coste di Lesbo il 17 settembre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

3) Kos, Grecia, 15 agosto 2015

 

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Un turista cammina oltre un migrante iraniano collassato sulla spiagga vicino a sua moglie e suo figlio dopo l’arrivo a bordo di un gommone senza motore (sulla destra) presso una spiaggia di Kos, in Grecia, il 15 agosto 2015. Racconta Yannis Behrakis: “Era un tipico mattino estivo a Kos. Con il binocolo, avevo notato al largo un piccolo gommone che portava 6 o 8 persone. Uno yacht di lusso gli passò accanto, mentre le persone a bordo remavano disperate nel caso il capitano dello yacht non li avesse visti. A bordo c’erano anche una donna e un bambino. Il mare era calmo e indossavano tutti giubbotti d salvataggio. Quando finalmente sono arrivati sulla spiaggia un uomo, che in seguito avrei capito essere il padre, portò il bambino in braccio a terra. Si sdraiarono tutti sulla sabbia, piangendo. Il personale di un albergo di lusso lì vicino li rifociòò con cibo e acqua. Poco dopo un turista camminò lì accanto. Era una scena surreale. Gli iraniani ringraziarono chi li aveva aiutati e si diressero da soli verso il paese”.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

4) Kos, Grecia, 30 maggio 2015

 

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Migranti pakistani pagaiano un gommoncino fuori controllo nelle acque mosse tra Grecia e Turchia il 30 maggio 2015. Ahmad, uno dei migranti sul gommone, ha raccontato che il viaggio è durato oltre cinque ore. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

5) Lesbo, Grecia, 19 ottobre 2015

 

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Un migrante afghano salta giù da un gommone superpieno a Lesbo, il 19 ottobre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

6)  Kos, Grecia, 24 ottobre 2015

 

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Una donna afghana cerca di scaldarsi dopo lo sbarco in piena tempesta sull’isola di Kos il 24 ottobre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

7) Kos, Grecia, 9 agosto 2015

 

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Rifugiati siriani si scattano un “selfie” dopo essere arrivati sani e salvi a Kos il 9 agosto 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

8) Kos, Grecia, 12 agosto 2015

 

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Amoun, 70 anni, è una palestinese non vedente che viveva ad Aleppo in Siria. Si sta riposando dopo l’arrivo a Kos il 12 agosto 2015. Racconta il fotografo della Reuters Yannis Behrakis: “Ero sulla spiagga di Kos aspettando i gommoni con i migranti, che continuavano ad arrivare. Quando è arrivata la sua imbarcazione, ho scattato alcune foto e ho dato ai naufraghi gli indirizzi della stazione di polizia dove registrarsi, rassicurandoli, come facciamo sempre io e i miei colleghi, che nessuno gli avrebbe fatto del male. Ed è stato in quel momento che ho notato una vecchia signora che stava tranquilla seduta sulla spiagga, sembrava molto a suo agio e un sorriso le illuminava il volto. Sembrava calmissima. Mi sono avvicinato a pochi metri e ho scattato alcune foto mentre il sole del mattino le illuminava gentilmente il viso. Ero allibito dalla tranquillità della scena e dalla sua presenza. Mi sono avvicinato e lo ho offerto un dolcetto, un gesto di ospitalità tradizionale in Grecia. Volevo farle delle domande per risolvere il mistero che sembrava circondarla. Mi sono inginocchiato di fronte a lei e lo ho porto il dolcetto, dicendole “buongiorno” in arabo. Sembrava sperduta ma la sua faccia gentile mi sorrise. Avvicinò la mano alla mia e in quel momento capii che era cieca. Ero sopraffatto da forti emozioni. Ci siamo scambiati parole di circostanza in inglese e in arabo e poi lei ha preso il cibo, mi ha stretto la mano tra le sue stringendola forte, ringraziandomi con un sorriso divino. La sua famiglia la stava guardando, alcuni sorridevano, altri piangevano di gioia, con il volto pieno di lacrime. Questo è stato uno dei miei migliori mattini dell’anno”.   Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

9) Lesbo, Grecia, 21 ottobre 2015

 

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Giubbotti di salvataggio abbandonati nella pioggia a Lesbo, 21 ottobre 2015.   Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

10) Kos, Grecia, 11 agosto 2015

 

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Una famiglia siriana arriva di fronte a una taverna a Kos l’11 agosto 2015.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

11) Idomeni, Grecia, 10 settembre 2015

 

Migrants and refugees beg Macedonian soldiers to allow them passage to cross the border from Greece into Macedonia during a rainstorm, near the Greek village of Idomeni, September 10, 2015.  The number of refugees and migrants landing in Europe by sea crossing could reach 1 million this year, the U.N. says. Half of those arriving are Syrians fleeing war. Reuters Photographer Yannis Behrakis has documented migrants young and old arriving on the beaches of the Greek islands of Kos and Lesbos and as they travel overland through Greece, a stepping stone on their journey towards northern Europe. REUTERS/Yannis Behrakis

 

Migranti supplicano un soldato macedone chiedendogli di passare il confine dalla Grecia in un giorno di pioggia. Villaggio di Idomeni, Grecia, 10 settembre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

12) Lesbo, Grecia, 22 ottobre 2015

 

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Una rifugiata siriana si riposa dopo essere approdata sulla spiaggia di Lesbo il 22 ottobre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

13) Kos, Grecia, 27 maggio 2015

 

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Migranti afghani sull’isola di Kos il 27 maggio 2015. In trenta, nonostante il maltempo, sono riusciti ad attraversare il mare tra Grecia e Turchia. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

14) Idomeni, Grecia, 14 maggio 2015

 

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Sahin Serko, un rifugiato curdo siriano, piange accanto alla figlia di 7 anni Ariana subito dopo aver attraversato il contine con la Macedonia insieme ad altri 45 profughi siriani al valico del villaggio di Idomeni, Grecia, il 14 maggio 2015.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

15) Idomeni, Grecia, 10 settembre 2015

 

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Un rifugiato siriano bacia la figlia sotto la pioggia mentre attraversa il confine greco-macedone al valico di Idomeni, 10 settembre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

16) Idomeni, Grecia, 26 novembre 2015

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Un ragazzo giace privo di conoscenza di fronte alle guardie di confine a Idomeni, tra Grecia e Macedonia, il 26 novembre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

17) Zona di Kilkis, Grecia, 14 maggio 2015

 

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Un gruppo di migranti siriani si nasconde al passaggio di una pattuglia della polizia greca vicino al confine con la Macedonia nella prefettura di Kilkis, Grecia, il 14 maggio 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

 

18) Lesbo, Grecia, 19 ottobre 2015

 

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Due studenti siriani asciugano i propri documenti sulla spiaggia di Lesbo, Grecia, dopo la traversata dalla Turchia il 19 ottobre 2015.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

19) Idomeni, Grecia, 13 maggio 2015

 

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Una mamma afghana attraversa insieme al figlio un campo vicino al confine greco-macedone vicino al villaggio di Idomeni, Grecia, il 13 maggio 2015.   Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

20) Idomeni, Grecia, 23 novembre 2015

 

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Un migrante iraniano, Hamid, 34 anni, ingegnere elettrico della città di Sanandij, si siede sui binari di fronte alla polizia macedone in assetto anti-sommossa che presidia il confine con la Grecia presso il villaggio di Idomeni, il 23 novembre 2015. Hamid e decine di altri migranti iraniani sono al secondo giorno di sciopero della fame. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

21) Idomeni, Grecia, 7 settembre 2015

 

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Una bimba siriana piange, schiacciata dagli altri profughi, mentre tenta di passare il confine verso la Macedonia nei pressi del villaggio di Idomeni, Grecia, il 7 settembre 2015.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

22) Idomeni, Grecia, 29 novembre 2015

 

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Una bambola legata al filo spinato del confine greco-macedone presso il villaggio di Idomeni, Grecia, 29 novembre 2015. E’ stata appesa dai migranti iraniani durante la loro protesta contro la chiusura del confine: “Questo è quello che ci faranno se torniamo in Iran”, dicono. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

23) Idomeni, Grecia, 25 novembre 2015

 

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Un migrante iraniano, stremato, in sciopero della fame con la labbra cucite in segno di protesta contro la chiusura del confine con la Macedonia. Villaggio di Idomeni, Grecia, 25 novembre 2015.  Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

24) Idomeni, Grecia, 7 settembre 2015

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Una scatola è la culla improvvisata di un bambino siriano al confine con la Macedonia presso il villaggio di Idomeni, 7 settembre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

25) Kos, Grecia, 11 agosto 2015

 

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Profughi siriani fanno ala a proteggere una donna con un bimbo in braccio durante gli scontri per la procedura di registrazione nello stadio nazionale di Kos, Grecia, l’11 agosto 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

26) Lesbo, Grecia, 19 ottobre 2015

 

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Un rifugiato siriano prova a tenere i figli al caldo dopo il salvataggio in mare ad opera di pescatori greci al largo dell’isola di Lesbo il 19 ottobre 2015. Foto REUTERS/Yannis Behrakis – LaPresse

Per un racconto (in inglese) di queste foto, qui l’articolo di Yannis Behrakis per Reuters.