Si terrà oggi a Pisa la 15esima edizione di Canapisa, la street parade antiproibizionista che ogni anno porta a manifestare in città a ritmo di musica migliaia di persone. L’edizione di quest’anno non è stata esente da polemiche politiche e prescrizioni da parte delle istituzioni. Anche a causa delle elezioni del prossimo fine settimana. Il 19 maggio mentre nel centro città venivano raccolte le firme contro la manifestazione, in parlamento il vicepresidente del senato, il forzista Maurizio Gasparri, presentava un’interrogazione al ministro dell’interno, Angelino Alfano, per chiedergli «le ragioni per cui sia stata autorizzata» ma anche «se sia a conoscenza di quali siano le generalità, quantomeno degli organizzatori e dei finanziatori della manifestazione, nonché, ove possibile, dei partecipanti, con particolare riguardo a quanti abbiano già riportato condanne per reati connessi all’uso o allo spaccio di sostanze stupefacenti». In pratica, una richiesta al Viminale di informarsi presso la Questura di Pisa su chi siano gli organizzatori e una velata richiesta di istituire posti di blocco per controllare i manifestanti. Proprio in Questura, giovedì, agli organizzatori sono state quest’anno imposte tutta una serie di prescrizioni: dalle variazioni di percorso al divieto di somministrazione, anche a titolo gratuito, di bevande alcoliche.
«Come ogni anno, tutti e 7 i carri musicali regaleranno l’acqua, faremo una chill out e ci saranno due mezzi con operatori che si occupano della riduzione del danno visto che noi siamo antiproibizionisti su tutte le sostanze», commentano gli organizzatori.
L’appuntamento è per le 16 nel piazzale della stazione con arrivo in un altro luogo simbolo, una piazza di fianco al carcere cittadino «don Bosco», in sostegno al 40% dei detenuti e alla metà degli stranieri finiti dietro le sbarre per reati connessi agli stupefacenti.