Sono più di cinquanta le cartelle cliniche che i carabinieri stanno esaminando da mesi in relazione all’arresto dell’infermiera Laura Taroni e del medico anestesista Leonardo Cazzaniga dell’ospedale di Saronno (Varese). I due colleghi e amanti sono stati arrestati martedì scorso con l’accusa di aver ucciso almeno quattro pazienti e il marito di lei con un cocktail di farmaci letali. Basandosi sulle intercettazioni telefoniche gli inquirenti sono anche convinti che i due avevano intenzione di commettere altri omicidi servendosi del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”.

I casi che sembrerebbero accertati riguardano il decesso di Angelo Lauria, 69 anni, malato di tumore, deceduto con in corpo una dose di Propofol ritenuta cinque volte superiore al normale, la morte di Giuseppe Pancrazio Vergani, 71 anni, malato di parkinson e sedato con una dose di morfina dieci volte superiore al consentito; stesso farmaco in dosi eccessive anche per Luigia Lattuada, 77 anni, malata di tumore, e Antonino Isgrò, 93 anni, ricoverato al pronto soccorso per una frattura al femore. Tutti gli altri casi presi in esame dagli inquirenti risalirebbero al periodo 2011-2014.

La procura di Busto Arsizio sta indagando anche su quattordici medici dell’ospedale accusati, a vario titolo, di omessa denuncia, favoreggiamento personale e falso ideologico. Diverse intercettazioni ambientali effettuate nella corsia dell’ospedale lasciano intuire che alcuni medici e infermieri fossero a conoscenza degli strani metodi del dottor Cazzaniga, un soggetto che si vantava di essere Dio e che metteva in soggezione il personale con il suo carattere irascibile. La vicenda si arricchisce ogni giorno di nuovi particolari veri o presunti che contribuiscono al processo di mostrizzazione dei due “amanti diabolici” che dialogando tra loro di “omicidio perfetto” e altri deliri si sono già condannati da soli agli occhi dell’opinione pubblica. Di Leonardo Cazzaniga, 60 anni, si racconta che è uomo colto (lettore dei classici greci), bel tenebroso e con simpatie di sinistra. Laura Taroni, invece, sarebbe un po’ instabile e innamorata pazza al punto da spingersi a sacrificare i suoi figli per amore dell’anestesista (altra conversazione registrata). Dagli atti dell’indagine risulta anche che l’infermiera somministrava farmaci ansiolitici a suo figlio di undici anni con la complicità del dottore. “Stamattina non riuscivo ad alzarmi nemmeno dal letto, potresti fare meno gocce?”, avrebbe chiesto il bambino.

La storia è terribile ma non ha dell’incredibile considerata la lunga lista di serial killer in corsia che solo negli ultimi anni hanno ucciso negli ospedali in Italia e nel mondo. In questo caso di Saronno però il fatto più sconvolgente sembra essere il silenzio di chi sapeva o avrebbe dovuto intuire cosa stava accadendo. Molti avevano capito che qualcosa non stava andando per il verso gusto, come lascia intendere anche l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia Giulio Gallera: “I nuovi dirigenti nominati a gennaio, che arrivavano da aziende sanitarie diverse, appena arrivati e appena avuto consapevolezza di una criticità rispetto a questo medico hanno verificato che ci sono state più di 50 cartelle sequestrate dai carabinieri, hanno allontanato subito sia lui che lei dall’attività di pronto soccorso, collocandoli con il loro assenso in un altro presidio ospedaliero a fare attività di ufficio”. Quanto ai vecchi dirigenti, la Regione Lombardia ha istituito una commissione di inchiesta “per capire se negli anni scorsi la dirigenza sanitaria ha agito con lo scrupolo necessario”.

Nell’ospedale di Saronno adesso tutti si sentono sotto accusa e quasi nessuno ha voglia di parlare. Un primario, anonimo, ha dichiarato alle agenzie che “il personale medico è sconvolto, non avevamo idea che ci fossero voci del genere su Cazzaniga in pronto soccorso. Lei invece era conosciuta per essere una persona che non stava bene”. Sembra per problemi neurologici, “aveva avuto crisi epilettiche in reparto, era spesso a casa in malattia, a presto sarebbe rimasta a casa definitivamente”.

Sui presunti delitti la ministra della Salute Beatrice Lorenzin si è detta sconvolta: “Come lo è tutta la comunità di Saronno. E’ fuori dall’immaginazione che possano accadere cose del genere nel proprio ospedale. Sentendo le intercettazioni sembra di essere dentro il film Natural born killer che rappresenta gli spaccati del male”.
Laura Taroni e Leonardo Cazzaniga verranno interrogati oggi in carcere. L’avvocato dell’anestesista, Enza Mollica, non ha voluto anticipare se intende far rispondere il suo assistito oppure farlo avvalere della facoltà di non rispondere. Di sicuro sarà un processo molto seguito (soprattutto da Bruno Vespa) e per l’accusa il lavoro si annuncia meno facile del previsto.