Conferme e novità rispetto al vademecum enogastronomico compilato lo scorso in occasione del Torino Film Festival. Cominciamo da enoteche, bar e spuntini. Conferma, se ce n’era bisogno, viene dal bar pasticceria Abrate, via Po 10. Ottimi vini, aperitivi preparati con sapienza, ampio assortimento di piatti e panini con pochi rivali a Torino.
Tubi Innocenti e materiali da cantiere arredano il piccolo spazio del Cantiere edibile, via Principe Amedeo 12. Materie prime doc e buon assortimento alla voce panini, bella scelta di vini. Ingresso con bancone e saletta invece per la Botte Gaia, via San Massimo 2, vini a bicchiere e in bottiglia, tante specialità piemontesi chiuse tra due fette di pane.

 

 

Dopo un periodo di alti e bassi, soprattutto bassi, oggi lo storico Caffè Elena di piazza Vittorio 5 (ci andava Cesare Pavese a scrivere e pensare, seduto a un tavolo della sala liberty) sembra aver trovato il passo giusto. Dalla prima colazione all’aperitivo, un posto finalmente di nuovo piacevole. Piacevole da sempre, invece, Ranzini, via Porta Palatina 9, nei dintorni del mercato di Porta Palazzo. È una piola, osteria, che non ha dannato l’anima alle mode. Tavoli e sedie in legno, un cortiletto per mangiar fuori con il bel tempo. Acciughe al verde, peperoni con bagna caoda, affettati, formaggi, carne cruda. Sempre pieno, arrivate per tempo.

 

 

Alla voce polpette vedi, anzi gusta, in tutte le salse e varianti, il goloso boccone da Norma – polpetteria artigiana, via Roero di Costanze 4 (dietro la Mole), e da Polpette & Co, via Silvio Pellico 14/d (quartiere San Salvario).

 

 

Ristoranti. Gran ritorno per la Trattoria Cooperativa Decoratori e Imbianchini, oltre il ponte della Gran Madre, via Lanfranchi 28, 011/8190672. Peccato per voi non poter godere adesso dello splendido e ampio giardino apparecchiato durante l’estate. Ma dentro troverete legno a profusione, fotografie e memorabilia. Cristina «la chefa» rispetta la tradizione piemontese con qualche felice variante. E dunque agnolotti, gnocchi, tagliolini, orzotto, flan di verdure con fonduta, acciughe al verde, arrosti, dolci della casa.
Si beve bene a prezzi equi. Poor manger, via Maria Vittoria 32 (non si prenota), gioca sull’anglo-francese «Povero mangiare». E se i prezzi assai contenuti danno ragione al nome, il menu è da piatto ricco: prodotti a Km. 0 per i taglieri di salumi e formaggi accompagnati da composte o verdure fresche; patate meravigliosamente farcite a seconda della stagione; zuppe e insalate. Birre artigianali.

 

 

Scava da sempre nel solco delle ricette sabaude la trattoria I Valenza, via Borgo Dora 39, 011/5213914, accanto al mercato di bric à brac del Gran Balon. Specialità la trippa, la salsiccia di Bra, la pasta e fagioli, i dolci semplici e impagabili. Atmosfera davvero di altri tempi. A questo punto, indotti in tentazione dal nostro vademecum, sarete d’accordo: divorare cinema va benissimo. Mettendoci accanto, però, un piatto di agnolotti al sugo d’arrosto e un bicchiere di Dolcetto. Buon Tff a tutti.