Podemos e Ganemos (la formazione che nella capitale raggruppa movimenti sociali, collettivi e partiti come Izquierda Unida e la formazione di sinistra ecologica Equo) correranno insieme per le municipali di Madrid. È stato confermato ieri, dopo che le trattative per una lista unitaria, annunciata lo scorso 30 gennaio, si erano arenate a causa di una discrepanza sul sistema elettorale da adottare per le primarie, che si terranno in marzo e definiranno le liste elettorali. «Si è trattato di un malinteso su una questione tecnica – si legge nella nota congiunta pubblicata ieri. Nessuno dei due partiti ha mai avuto intenzione di modificare o rompere l’accordo».

La discussione ha riguardato l’applicazione di un sistema elettorale che non favorisse a priori le candidature di Podemos e non marginalizzasse la posizione di Ganemos all’interno della lista unitaria.

L’accordo è ricaduto su un meccanismo (definito sistema Dowdall) che limita a trenta il numero di candidati che ogni elettore può indicare (il consiglio comunale di Madrid si compone di 57 scranni) e applica un sistema di ponderazione delle preferenze. I candidati ricevono un punteggio secondo la posizione che occupano nella lista stilata dall’elettore: un punto per il nome in prima posizione, mezzo per quello in seconda, e così a seguire. Per garantire omogeneità di genere, la lista viene poi ordinata facendo succedere al candidato con il punteggio più alto quello di sesso opposto con il punteggio immediatamente successivo.

A livello regionale, l’altro ieri si è tenuto un incontro tra Podemos e Tania Sánchez, ex candidata alla Comunidad de Madrid per Izquierda Unida, fuoriuscita dal partito per divergenze politiche e ora leader della lista Compromiso por Madrid (in cui confluiscono Equo e vari movimenti sociali). Nessuna alleanza in vista, però. «Non ci sarà un Ganemos a livello ragionale» ha fatto sapere la dirigenza madrilena di Podemos. Il partito ha già stabilito che alle regionali si presenterà solo e per cambiare questa decisione sarebbe necessario un referendum convocato almeno dal 10% degli iscritti.

Intanto a Barcellona l’alleanza fra i partiti di sinistra, Guanyem (Ganemos in catalano, anche se ora si chiama Barcelona en comú), si è consolidata e comprende, oltre alla marca catalana di Izquierda Unida, Icv-Euia, anche Podemos e molte organizzazioni di base. La candidatura sarà guidata da Ada Colau, ex portavoce della Piattaforma vittime del mutuo (Pah): dopo molte settimane di negoziazioni e di primarie interne a ciascun partito e la definizione di un programma costruito dal basso, si è deciso l’ordine dei primi candidati in lista (le liste nel sistema spagnolo sono bloccate).

La settimana prossima con primarie di coalizione si sceglieranno invece gli altri nomi della lista e i consiglieri per i vari quartieri di Barcellona. La Cup, invece, correrà da sola in una coalizione di movimenti di base chiamata Cup-Capgirem Barcelona.