Manca solo la comunicazione ufficiale ma la vertenza sindacale delle forze dell’ordine per sbloccare i tetti degli stipendi fermi dal 2010 ha dato i suoi frutti. Ieri mattina, poche ore prima che Silvio Berlusconi ricevesse a Palazzo Grazioli una delegazione di tutti i sindacati di polizia e del Cocer interforze, il governo – in un incontro a Palazzo Chigi tra Luca Lotti, sottosegretario alla presidenza del consiglio e braccio destro del premier Renzi, ed i ministri interessati, Alfano, Pinotti e Padoan – ha trovato le risorse, circa un miliardo di euro, necessarie per far tornare a muovere dal 2015 gli stipendi dei dirigenti di polizia e carabinieri.

Ma prima di ritirare l’inedita minaccia di «sciopero generale» i sindacati delle forze dell’ordine attendono comunicazioni ufficiali. Qualche «chiarimento» l’avranno ottenuto sicuramente ieri notte nel colloquio con Berlusconi, promosso dal Sap, dopo l’incontro avuto a sua volta dall’ex Cavaliere con Renzi, a Palazzo Chigi. «È stata confermata la decisione – ha commentato Alfano al termine della riunione di governo – di risolvere la questione. Il lavoro per reperire le risorse è positivamente avviato». Le coperture di massima sono state dunque trovate. Ora si lavora a definire i dettagli. Circa 430 milioni di euro sono stati racimolati nelle pieghe dei bilanci di Interno e Difesa, mentre poco più di 500 milioni sarebbero stati recuperati dal ministero dell’Economia.